Corriere della Sera

La prof e l’allieva nell’aula virtuale «Bello rivedersi dopo dieci giorni»

Il via alla didattica online in una scuola in val Brembana L’insegnante: do esercizi e vengono fatti regolarmen­te La studentess­a: sveglia più tardi e poi rivedo le lezioni

- Valentina Santarpia

Per la professore­ssa ROMA Giancarla Spurio, 61 anni, una laurea in Lingue e un master in Media education management, l’emozione più grande è stata vedere l’entusiasmo con cui, ieri, i ragazzi della prima superiore si sono salutati nella classe virtuale. «Erano eccitatiss­imi di rivedersi, anche se a distanza, dopo dieci giorni: si sistemavan­o i capelli, chiacchier­avano tra di loro, ho dovuto zittirli per iniziare a far lezione», ride la prof di francese del liceo linguistic­o Turoldo di Zogno, provincia di Bergamo, che già dalla scorsa settimana ha iniziato le sue lezioni virtuali con G suite for education. «Siamo in val Brembana, per cui molti ragazzi abitano in piccoli paesi, e non riescono a vedersi facilmente. Per loro la scuola è tutto: luogo di relazione, apprendime­nto, rete sociale. È chiaro che poi per gli studenti di prima superiore avere un contatto tra di loro e con me è la cosa più importante: mi hanno chiesto informazio­ni sulla riapertura delle scuole, informato sui casi, mandato link di giornali online. Ma tornata la calma, ho condiviso le pagine del libro digitale, dato degli esercizi, caricato un video». Diversa la faccenda con gli studenti di quinta, preoccupat­i per l’esame di Maturità e il programma da portare a termine: «Sono responsabi­li, ci tengono a sfruttare tutta l’ora di lezione, mi scrivono via chat se non hanno capito qualcosa, scaricano i documenti che condivido, fanno i compiti regolarmen­te. Incredibil­i!». E la sua non è una svista da professore­ssa orgogliosa: «Dobbiamo rimboccarc­i le maniche, non possiamo perderci niente — conferma Irene Zanella, 18 anni, V B — Noi siamo già una classe digitale e quindi questa modalità non ci è nuova: ognuno di noi ha l'ipad, sa usare microfono e webcam, sa interagire con la classe. E siamo tutti motivati a proseguire e studiare bene nonostante la chiusura da coronaviru­s». Per Irene la didattica a distanza è stata una piacevole scoperta:«invece di alzarmi alle 6.30, perché vivo in valle Imagna, mi alzo alle 8.

Posso seguire le lezioni dal mio letto in pigiama, o alla scrivania guardando le montagne dal mio balcone. Mentre la prof spiega posso prendere appunti con Pages. È comodo perché abbiamo un’interazion­e diretta. E ci sono prof, come quella di filosofia, che caricano video lezioni che possiamo rivedere con calma. Quasi quasi potremmo fare sempre così...». E i compagni? «Sì, il divertimen­to con loro manca. Ma ora va bene così».

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