Essilor luxottica, l’addio della manager scelta dai francesi
Lascia Halper. Gli effetti del buco in Asia
Saltano le prime teste in Essilorluxottica, effetto dello scandalo da 190 milioni che ha colpito uno stabilimento thailandese di Essilor. Hilary Halper, co-cfo di parte francese della società nata dalla fusione di Essilor (lenti) e Luxottica (montature e distribuzione di occhiali), ha lasciato la società. «Il nuovo co-cfo sarà annunciato a breve», dice la nota diffusa ieri. Probabilmente già la mattina di venerdì 6 marzo, quando il gruppo renderà noti i risultati del 2019 che saranno approvati dal Consiglio di amministrazione il giorno prima, giovedì. La Borsa ha reagito alla notizia con un leggero calo, in attesa dei conti del gruppo.
Sono numeri che risentiche
ranno, inevitabilmente, della frode a base di fatturazioni false e fornitori fittizi che si è prodotta nel giro di pochi mesi ed emersa improvvisamente a fine dicembre. Vicino alla società si dice che i conti non saranno troppo diversi dalle aspettative, ma certo è un buco che non è piaciuto agli investitori, a partire da Leonardo Del Vecchio che, con la sua Delfin, è primo azionista con il 32,5%; né ai numerosi fondi presenti nel capitale. Halper non sarebbe l’unica uscita: sarebbe andata via (o starebbe per farlo) la co-investor relator Veronique Gillet, per essere sostituita, si dice, da Ariel Bauer. Non è chiaro se Halper sia stata invitata a lasciare o se lo abbia fatto spontaneamente prima di ricevere una richiesta formale.
Ma le sue dimissioni rappresentano un primo segnale di reazione allo scandalo.
Per comprendere la vicenda bisogna ricordare che Essilux (come più brevemente viene chiamata la società italo-francese) è una holding che controlla due società che operano ancora oggi completamente distinte: da una parte la francese Essilor, di cui è presidente e amministratore delegato Hubert Sagnières, dall’altra l’italiana Luxottica, di cui è presidente Leonardo Del Vecchio e amministratore delegato Francesco Milleri. Nella holding Essilorluxottica esiste, invece, una governance paritaria, che sarà in vigore fino al maggio 2021 e che l’anno scorso è stata motivo di fortissimi scontri tra soci francesi e soci italiani, contrasti conclusi con una pubblica «pace» a maggio 2019. Nella holding, dunque, Del Vecchio è presidente esecutivo e Sagnières vice presidente esecutivo con uguali poteri, e così via per le principali funzioni, risorse umane, segreteria del Cda, Investor relation e, appunto, la direzione finanziaria, condivisa da Halper con l’italiano Stefano Grassi, che è confermato nel suo incarico.
La frode, però, ha riguardato uno stabilimento Essilor International ed è per questo coinvolge la parte francese che avrebbe dovuto fare i controlli. La domanda adesso è se le dimissioni di Halper saranno sufficienti o si salirà di grado. Mentre gli accertamenti sulle responsabilità procedono, c’è chi prevede che la riunione del Consiglio di giovedì sarà lunga e animata. Anche se quasi sicuramente si svilupperà a distanza: l’epidemia da Coronavirus dovrebbe tenere a Singapore, dove abitualmente risiede, Hubert Sagnières, i consiglieri francesi a Parigi e quelli italiani a Milano. Del Vecchio, però, non sarebbe intenzionato a forzare la mano. Essilux, proprio a causa delle divergenze sulla governance tra i soci, non ha potuto ancora produrre le sinergie attese dalla fusione. Ma è riuscita comunque a compiere passi molto importanti, in particolare l’acquisizione di Grandvision, un investimento da oltre 7 miliardi che ha portato al gruppo altri 7.200 negozi nel mondo e che è attualmente sul tavolo dell’antitrust europea (una decisione finale potrebbe arrivare in estate). Come saranno le forze in campo si vedrà, ancora una volta, in assemblea. Il 15 maggio a Parigi.