Corriere della Sera

Il divo di Boston protagonis­ta di «Spenser confidenti­al»

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LOS ANGELES Guardie e ladri. Da ragazzo Mark Wahlberg è stato più ladro che guardia. Cresciuto in un quartiere difficile di Boston, ha conosciuto il carcere prima di riuscire a riscattars­i con una carriera da modello e in seguito da attore e produttore.

Ora, su Netflix dal 6 marzo, giocherà nel ruolo opposto. Sarà un poliziotto in Spenser confidenti­al, diretto da Peter Berg e girato nella sua città natale. Negli anni Ottanta arrivò una serie televisiva. S’intitolava sempliceme­nte Spenser e vedeva protagonis­ta Robert Urich. Questo film però è un adattament­o dei gialli di Robert B. Parker, creatore di Spenser, agente integerrim­o del Boston Police Department. «Sono cresciuto con la serie, la seguivo perché riguardava la mia città — dice l’attore —. Era la prima volta che vedevo in television­e i quartieri in cui sono nato e cresciuto».

Che effetto fa tornare a casa?

«Boston mi piace a piccole dosi, amo vivere in California, ma di tanto in tanto volentieri torno a lavorare dove sono nato».

La città che ha rischiato di portarla sulla cattiva strada. Spesso ha raccontato delle sue esperienze da ragazzo, ai confini della legge.

«Sono cresciuto in un quartiere difficile, dove impari solo a bere, a rubare e a fare a botte. Ho fatto scelte avventate ma poi sono riuscito a cambiare rotta. Finire in carcere e perdere la libertà è stata una spinta importante per riscoprire il valore della vita e anche della religione. Ora sono un uomo devoto, un cattolico praticante e un padre di famiglia».

Chi è invece Spenser?

«È un eroe senza volerlo, un uomo che non può chiudere gli occhi davanti a un’ingiustizi­a, che sta sempre dalla parte dei più deboli e delle vittime».

Spenser finisce in prigione proprio per questo suo totalizzan­te senso di giustizia.

«S’accorge che qualcosa

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