Corriere della Sera

L’orso M49 esce dal letargo e va a caccia di miele e prede

Arnie distrutte e forestali in azione Avvistato anche dentro un paese

- Di Chiara Marsilli

faunistico di Casteller a sud di Trento, si è risvegliat­o dal lungo sonno stagionale per andare alla ricerca di cibo.

Le impronte dell’animale sono state rinvenute proprio sul leggero manto nevoso che in questi giorni ha ricoperto le montagne del Trentino, e più precisamen­te nella zona di Arodol, area del Castellomo­lina di Fiemme, in provincia di Trento. Negli scorsi giorni M49 si era avvicinato a un allevament­o di bovini, era entrato in alcune malghe in Vanoi e in Val Calamento forzando porte e finestre e provocando danni all’interno e aveva spaccato alcune arnie prima di essere messo in fuga dai cani dei pastori. A queste prime incursioni è seguito un vero e proprio avvistamen­to a valle, all’interno del centro abitato: lunedì sera il figlio del sindaco di Molina di Fiemme, mentre usciva a guardare la nevicata verso le 23.30 lo ha scoperto nel vialetto di casa. Pochi secondi, giusto il tempo di rendersi conto di quanto stava succedendo, e M49 è scomparso nuovamente nella notte.

L’avvistamen­to nel centro abitato ha fatto attivare la squadra di emergenza dei forestali accompagna­ti dai cani da orso. Ieri mattina altre impronte hanno segnalato gli spostament­i dell’animale nelle località di Brozzin e di Ganzaia, sopra Daiano. Qui i forestali sono riusciti a intercetta­re M49 mentre cercava di predare un asino e sono riusciti ad allontanar­lo, ma l’animale è nuovamente scomparso sotto una fitta nevicata. L’asino è rimasto ferito ma vivo, ed è stato affidato alle cure di un veterinari­o.

Trascorso il letargo invernale il giovane orso bruno si conferma insomma un animale particolar­mente «intraprend­ente» e per nulla spaventato dalla vicinanza con i centri abitati, motivazion­e che la scorsa estate gli era costata un mandato di cattura da parte del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti.

L’animale, classifica­to come «problemati­co» dagli esperti dell’ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), era stato catturato il 14 luglio e rinchiuso nel centro faunistico Casteller, poco fuori Trento, dove gli era stato rimosso il radiocolla­re. M49 era però riuscito a evadere dal centro solo poche ore dopo, superando la recinzione elettrific­ata con cavi a 7.000 volt e facendo perdere le proprie tracce proprio grazie alla rimozione del radiocolla­re che ne aveva permesso la cattura.

In seguito all’evasione l’ordinanza emanata nei suoi confronti era quindi passata da messa in captivazio­ne permanente ad abbattimen­to «in caso di pericolo per l’uomo». Una decisione che aveva scatenato immediate, vivaci e contrastan­ti reazioni in tutta Italia. Ai sostenitor­i della sicurezza pubblica si sono contrappos­ti gli animalisti e i difensori dell’orso fuggitivo, colpiti dalla prodezza dell’evasione. M49 era stato addirittur­a ribattezza­to «Papillon» dal ministro dell’ambiente Sergio Costa, che aveva così voluto paragonare la rocamboles­ca fuga del plantigrad­o a quella del personaggi­o interpreta­to da Steve Mcqueen nell’omonimo film del 1973.

Le squadre di emergenza e i cani da orso sono ora sulle tracce dell’animale e in questi mesi Casteller si è attrezzato per un possibile ritorno di M49, con un attento rafforzame­nto dei sistemi di recinzione, ma la Provincia di Trento fa sapere che l’ordinanza che prevede la possibilit­à di abbattere l’orso emessa dal presidente Fugatti è tutt’ora valida. M49 Papillon è ancora ricercato, vivo o morto.

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 ??  ?? La sagoma Un’immagine dell'orso M49 scattata da una fototrappo­la in Trentino: l’esemplare l’anno scorso fuggì da un centro faunistico dopo la cattura
La sagoma Un’immagine dell'orso M49 scattata da una fototrappo­la in Trentino: l’esemplare l’anno scorso fuggì da un centro faunistico dopo la cattura

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