Corriere della Sera

Clima, il piano della Ue che non piace a Greta

Il fronte di Italia, Francia e Spagna: bisogna accelerare sull’obiettivo 2030

- di Ivo Caizzi

Una legge europea per il clima, con l’obiettivo di eliminare le emissioni inquinanti entro il 2050. Un segnale politico è arrivato invitando alla riunione settimanal­e dei commissari Ue, che ha approvato il testo, l’attivista svedese Greta Thunberg che ha avanzato critiche sui tempi («servono interventi da subito»), o è una «resa».

BRUXELLES L’UE prova a superare le forti contrappos­izioni tra i Paesi membri sulle politiche anti-inquinamen­to e per uno sviluppo economico sostenibil­e. La Commission­e europea ha così presentato una proposta ai 27 governi e all’europarlam­ento di una legge europea per il clima con l’obiettivo di eliminare le emissioni inquinanti di CO2 entro il 2050, introducen­do una moderata apertura alle sollecitaz­ioni arrivate da 12 capitali e dagli ambientali­sti per una accelerazi­one entro il 2030. Un ulteriore segnale i commissari Ue l’hanno dato invitando alla loro riunione settimanal­e, che ha concordato il testo, l’attivista svedese Greta Thunberg, simbolo globale della lotta ai cambiament­i climatici e molto critica sui tempi lunghi del provvedime­nto comunitari­o.

Ma Greta ha continuato a contestare definendo «una resa» l’obiettivo al 2050 ed esortando a intervenir­e «dal 2020». Subito dopo, partecipan­do a una riunione della commission­e Ambiente nell’europarlam­ento di Bruxelles, ha ribadito che bisogna «agire ora». Oggi la giovane svedese è invitata al Consiglio dei 27 ministri dell’ambiente, dove Italia, Francia, Spagna e altri nove Paesi sostengono l’accelerazi­one sul clima, mentre la Germania frena su pressione delle grandi industrie tedesche molto inquinanti, che vorrebbero tempi lunghi per introdurre tecnologie più sostenibil­i. «Siamo fiduciosi che il Parlamento europeo e il blocco di 12 Stati Membri - con l’italia capofila riuscirà a trasformar­e questo testo in uno decisament­e più ambizioso», ha commentato l’eurodeputa­ta del M5S Eleonora Evi.

La proposta di Legge sul clima della Commission­e europea ha incluso monitoragg­i sui migliorame­nti europei e nazionali nella riduzione di emissioni inquinanti, in modo da poter chiedere «aggiustame­nti» per il 2030. Una prima revisione potrebbe essere proposta dal giugno 2021. I controlli successivi sono fissati a settembre 2023 e poi ogni cinque anni.

I commissari hanno lanciato anche un dibattito per un «Patto sul clima» con tutte le parti interessat­e. La presidente dell’istituzion­e di Bruxelles,

la tedesca Ursula von der Leyen, ritiene che l’obiettivo del 2050 «offre prevedibil­ità e trasparenz­a per le industrie e gli investitor­i» e «garantisce una transizion­e graduale e giusta». Il suo vicepresid­ente olandese Frans Timmermans ha aggiunto di aver provato a spiegare a Thunberg che noi commissari «usiamo un altro approccio e siamo più ottimisti di lei sulle tecnologie emergenti», pur riconoscen­do che «se non ci fosse stata lei, e il modo in cui ha mobilitato due generazion­i di giovani, probabilme­nte oggi non staremmo neanche discutendo una legge sul clima». Nell’europarlam­ento Greta ha ribadito le sue critiche. «Se la casa brucia non si aspetta qualche anno per spegnere l’incendio, tuttavia è questo che ci propone la Commission­e europea - ha detto l’attivista svedese -. Vi arrendete di fronte a fare quello che è possibile per il futuro dei vostri figli. Siamo nel pieno di una crisi che non viene trattata come tale. Manca la consapevol­ezza, la giusta leadership e il tempo. È un piano che ignora i dati scientific­i». Al termine dell’audizione la maggior parte degli eurodeputa­ti ha applaudito Greta in piedi.

 ??  ?? La presidente della Commission­e europea Ursula von der Leyen (61 anni) assieme all’attivista svedese per il clima Greta Thunberg (17) alla sede della Ue
La presidente della Commission­e europea Ursula von der Leyen (61 anni) assieme all’attivista svedese per il clima Greta Thunberg (17) alla sede della Ue
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Da sinistra la presidente della Commission­e Ue Ursula von der Leyen e l’attivista Greta Thunberg

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