Corriere della Sera

Le mamme in rete: «Organizzia­moci con i bimbi»

- Mariolina Iossa

Scuole chiuse, figli a casa, genitori in preda alla confusione. Che si fa? Come ci si organizza? A Milano, dove le scuole sono chiuse dal 24 febbraio, dopo il primo momento di choc le mamme si sono messe in rete. Almeno quelle che seguono la piattaform­a multimedia­le fondata da Carlotta Jesi nel 2008. «Noi abbiamo quasi subito lanciato l’hashtag #lamilanofa­milyfriend­lynonsifer­ma — spiega Cristina Colli, responsabi­le della redazione —. Abbiamo condiviso online contenuti didattici e di intratteni­mento per bambini e ragazzi fino a 16 anni, e nello stesso tempo stiamo condividen­do in rete una serie di iniziative che sono organizzat­e all’aria aperta, dai corsi di yoga trasferiti al parco Sempione alle passeggiat­e culturali nel quartiere dei murales. Ma anche singole iniziative di genitori che sempliceme­nte si vedono al parco per far giocare i bambini. È vitale superare la paura e guardare al futuro». L’esperienza milanese può essere esportata in tutta Italia, anche al Sud, dove le mamme che lavorano sono minoranza e i nonni molto utilizzati, «perché i bambini non possono stare tappati in casa», conclude Cristina. «Io i nonni li lascerei tranquilli — commenta Celeste Gallieri, mamma romana di una bambina di 8 anni, impiegata in un’azienda di servizi e rappresent­ante di classe “da sempre” —. E non tutti possono ricorrere alle baby sitter: e poi, mia figlia già mugugna al pensiero di non poter vedere gli amici per due settimane. Oggi ci arrangiamo ma poi qualcosa ci inventerem­o, la soluzione migliore è tenere a turno gruppi piccoli, al massimo tre-quattro bambini, in casa o a fare una passeggiat­a nei parchi, all’aria aperta. Ma le aziende devono andare incontro alle famiglie, contiamo sulla diffusione della cultura del telelavoro e dello smart-working». Insieme ai permessi per i genitori sono queste le prime richieste che ieri le associazio­ni del Forum Genitori hanno portato all’incontro con la ministra Azzolina. «La paura non può fermare la vita — dice Rosaria D’anna, presidente dell’age che era alla riunione —. Ci aspettiamo aiuti da aziende e governo».

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(Lapresse) Milano Uno studente fuori dal Politecnic­o

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