Bruxelles si prepara ad agire E l’fmi mette sul tavolo 50 miliardi
I Paesi dell’unione più colpiti dal coronavirus potranno ottenere maggiore flessibilità S&P taglia la stima del Pil dell’italia per il 2020: -0,3%
L’italia e gli altri Paesi Ue più colpiti dall’emergenza coronavirus potranno ottenere flessibilità nella spesa pubblica e sostegni comunitari per il rilancio della crescita. Lo ha reso noto l’eurogruppo dei 19 ministri finanziari, riunitosi d’urgenza in teleconferenza anche con i colleghi dei Paesi non euro.
«Considerato l’impatto potenziale sulla crescita, compresa l’interruzione delle catene di approvvigionamento, coordineremo le nostre risposte e saremo pronti a utilizzare tutti gli strumenti politici appropriati per conseguire una crescita forte e sostenibile e per salvaguardare da un’ulteriore materializzazione dei rischi al ribasso — ha dichiarato il presidente portoghese dell’eurogruppo Mario Centeno —. Siamo pronti a intraprendere ulteriori azioni politiche. Questo include misure di bilancio, ove opportuno, in quanto potrebbero essere necessarie per sostenere la crescita». La società Usa di valutazione finanziaria Standard & Poors ha stimato che nel 2020 il coronavirus potrebbe provocare la recessione in Italia con -0,3% del Pil (rispetto a +0,4% prima del Covid-19) e far arretrare la zona euro a +0,5% (da +1%).
Centeno ha confermato che le «regole di bilancio consentono flessibilità per affrontare eventi insoliti fuori dal controllo del governo» e che «spetta alla Commissione europea valutare le richieste». Il commissario Ue responsabile del controllo dei bilanci nazionali, Paolo Gentiloni, ha già aperto sulla richiesta da Roma e avrebbe commentato con i collaboratori l’esito dell’eurogruppo come «un passo nella direzione di coordinamento attivo che aveva auspicato». Il ministro dell’economia Roberto Gualtieri, che ha previsto aiuti anche alle imprese e alle famiglie per almeno 3,6 miliardi, ha apprezzato «la possibilità di ricorrere alla flessibilità prevista da regole Ue per fronteggiare Covid-19» e «soprattutto l’impegno all’adozione coordinata delle necessarie misure per sostenere la crescita, anche con stimoli di bilancio». Il non facile accordo su questa parte è stato però rinviato all’eurogruppo del 16 marzo. Francia, Italia e altri Paesi del sud vorrebbero un maxi piano europeo per la crescita sostenibile e più investimenti degli Stati con surplus eccessivi (Germania e Olanda). Ma a Berlino e in altri Stati nordici frenano. Il Fondo monetario di Washington ha stanziato 50 miliardi di dollari per fronteggiare gli effetti finanziari negativi del Covid-19.