Il Biscione depositerà un nuovo progetto
Si ferma di nuovo il riassetto di Mediaset. Questa volta è il gruppo di Cologno a bloccare le macchine, anche se c’è lo zampino di Vivendi che sarebbe pronta a depositare un nuovo ricorso per ostacolare la costituzione della holding olandese Media for Europe. Una nota diffusa nella tarda serata di mercoledì dal Biscione aveva dato conto di nuove azioni legali in Olanda minacciate dai soci francesi.
Su quali punti agirebbe Vivendi non è dato sapere. Tuttavia nel nuovo piano di riassetto depositato ad Amsterdam, i legali di Vincent Bolloré avrebbero trovato alcuni vizi formali. In particolare, spiega la nota emessa da Cologno, nel documento depositato ad Amsterdam sarebbe stato inserito «un nuovo supplemento non messo a disposizione degli azionisti di Mediaset e Mediaset España», inoltre «lo statuto post-fusione di MFE non sarebbe stato fornito agli azionisti delle società partecipanti alla fusione» e infine «il deposito del progetto di fusione modificato sarebbe incompleto in quanto asseritamente mancante delle relazioni degli esperti previste dall’articolo 2: 328 (1), del Codice Civile olandese».
Sono le ragioni evidenziate dalla nota di Mediaset, la quale sarebbe tuttavia all’oscuro delle contestazioni formali che potrebbero muovere i legali di Vivendi, ritenute comunque «prive di fondamento e strumentali» dagli avvocati del Biscione, che hanno suggerito a Mediaset di ritirare volontariamente il progetto di costituzione di MFE «al fine di evitare ogni pretesto per ennesime azioni legali da parte di Vivendi e ulteriori ritardi derivanti da tali procedimenti» ha spiegato la società.
Al momento quindi è tutto fermo. Il piano di riassetto sarà rivisto e notificato nuovamente al Registro delle imprese per cento la partecipazione di Vivendi in Mediaset. Il 19,9% del capitale è stato trasferito a Simon Fiduciaria
di Amsterdam. Per Mediaset le doglianze di Vivendi sarebbero più di tipo burocratico che sostanziale e dunque tutto dovrebbe andare a posto in tempi brevi. Il tempo necessario al confronto con le autorità olandesi per svolgere le necessarie verifiche e procedere poi a un nuovo deposito del progetto di riassetto. L’obiettivo è quello di ottenere dalle autorità una vidimazione del piano, che a quel punto secondo la legge olandese non potrebbe più essere impugnato.
E’ stata invece già impugnata da Vivendi e da Simon Fiduciaria (a cui è stato girato il 19,9% del capitale del Biscione) l’ordinanza con cui all’inizio di febbraio il Tribunale di Milano ha rigettato gli esposti di Vivendi dando via libera al riassetto di Mediaset. Il 12 marzo ci sarà l’udienza di reclamo.
Sebbene stia procedendo «a strappi» e ci siano ancora incertezze — in Spagna la fusione tra Mediaset e Mediaset Espana è ancora sospesa —, il riassetto sembrerebbe comunque solo questione di tempo. Quanto non è possibile stabilirlo, anche se il Biscione vuole chiudere rapidamente l’operazione. Dipende anche dai tempi della giustizia. Al momento, a quanto risulta, la battaglia tra Mediaset e Vivendi sarebbe infatti solo materia di tribunali. Non ci sarebbero trattative in corso, dopo il tentativo di dicembre. Questo non esclude la possibilità che i colloqui riprendano. A dicembre la trattativa era saltata per l’indisponibilità di Vivendi ad accettare 2,9 euro ad azione per essere liquidata. Un prezzo che oggi avrebbe tutt’altro valore per i francesi, a fronte degli 1,96 euro a cui sono arrivate le azioni Mediaset dopo la drastica correzione che ha subito Piazza Affari da quando l’italia è stata travolta dal coronavirus.