Bach ottimista dichiara immune l’olimpiade di Tokyo «È certo: si farà»
«Il Comitato esecutivo del Cio non ha mai pronunciato le parole cancellazione e rinvio: Tokyo 2020 sarà un’olimpiade di grande successo e si svolgerà dal 24 luglio al 9 agosto, come programmato».
Un marziano di nome Thomas Bach atterra sul pianeta sport sconvolto dal coronavirus — un avversario che corre come Bolt, salta più di Lebron James, non è meno agile di Djokovic —, spargendo a piene mani ottimismo. Tra misure di sicurezza eccezionali (tedofori guantati, nessun assembramento lungo la strada), giovedì prossimo il fuoco sacro potrà partire da Olimpia verso il Giappone: atterrerà il 20 marzo in una base militare della prefettura di Miyagi, da dove comincerà il viaggio in 47 tappe verso il calderone del nuovo stadio olimpico di Tokyo. In quel momento, all’olimpiade più infettabile della storia mancheranno solo 158 giorni.
In una situazione di impazzimento generale (impossibile tener traccia di tutte le gare di qualificazione cancellate mano a mano che il virus allarga il suo raggio d’azione: con i primi casi di contagio negli Usa si è mossa anche l’nba, che ha invitato i giocatori a evitare high-five, autografi e selfie), la fiducia del presidente del Comitato olimpico internazionale (Cio) nell’ordine costituito delle cose si basa sui report che planano a Losanna da Ginevra, sede dell’organizzazione mondiale della sanità (Oms). «Abbiamo creato un gruppo di lavoro che s’incontra regolarmente: Cio, Oms, città di Tokyo, Governo giapponese, Comitato organizzatore — ha spiegato Bach —. Il parere degli esperti è dirimente. Non butterò benzina sul fuoco delle congetture. L’olimpiade si farà».
Il palazzone del Cio, però, è pieno di spifferi che soffiano minacciosi sui Giochi. Ha cominciato l’ex vicepresidente Richard Pound dicendo che una decisione finale su Tokyo 2020 andrà presa entro fine maggio: «Non c’è nessuna deadline» ha smentito ieri Bach. E in Giappone, dove i contagi sono diventati più di mille (36 solo ieri arrivati fino in Hokkaido, sede con Sapporo di maratona e marcia) e Jal e Ana stanno cancellando voli, l’ottimismo non pare condiviso: «Il Cio ha diritto di cancellare i Giochi se non si svolgono entro il 2020, ma nulla ci impedisce di posticiparli» ha detto la ministra Seiko Hashimoto, ex pattinatrice, sottolineando che nel 2013 il Comitato olimpico internazionale e Tokyo firmarono un contratto di 81 pagine, con una clausola di cancellazione («termination») previ 60 giorni di preavviso. A quanto ammonta la penale da pagare in questo caso, è stato chiesto ieri a Bach. Sorrisetto: «Non lo so».
Da Atene 1896 a Rio 2016, i Giochi olimpici estivi sono stati annullati tre volte, per i conflitti mondiali. Il presidentissimo ha alzato gli occhi al cielo: «Devo ricordarvi che abbiamo vissuto altre crisi prima del coronavirus? Il rischio di attacco missilistico a Pyeongchang, la zika alla vigilia di Rio, il boicottaggio a Mosca e il contro-boicottaggio a Los Angeles, l’attentato a Monaco... Devo andare avanti? E grazie di esservi interessati alle novità introdotte!».
Già, ecco le ultime news. La possibilità (a discrezione dei Comitati olimpici nazionali) di un doppio portabandiera maschio/femmina, la parità di genere (48,8% di atlete a Tokyo), l’attenzione ai cambiamenti climatici, alberi da piantare contro le emissioni di carbonio e l’annuncio della sessione Cio 2023 a Mumbai, la prima in India. Ad arrivarci, pollo tandoori per tutti.
L’esecutivo del Cio non ha mai pronunciato le parole cancellazione o rinvio A quanto ammonta la penale per l’annullamento? Non lo so