Corriere della Sera

Milan e vecchi veleni, botta e risposta Mirabelli-maldini

«Paolo è come un medico che non ha fatto le elementari». «Fossi in lui, eviterei riferiment­i alle scuole»

- Carlos Passerini

MILANO Mentre il destino di Zvonimir Boban è ormai segnato, col comunicato del Milan che sancirà la rottura attesa non più a giorni ma a ore, quello di Paolo Maldini è ancora tutto da decidere. Resta o non resta? Quelli di Elliott sono stati chiarissim­i: la decisione spetta a lui, può rimanere, ma solo se accetterà di allinearsi alla filosofia gestionale della proprietà. Paolo, combattuto tra la lealtà all’amico Boban e quella al Milan, sta riflettend­o: una decisione non l’ha ancora presa, ma chi gli sta vicino assicura che i dubbi sono molti e forti. Troppi gli screzi, troppe le polemiche,

 Mirabelli Maldini come dirigente? È come un medico che non ha fatto la prima elementare

in questo ultimo anno di difficile convivenza.

Nell’attesa di schiarirsi le idee, il d.t. rossonero ieri ha rotto il silenzio. Ma non per entrare nel merito del caos societario, bensì per regolare i conti con Massimilia­no Mirabelli, che qualche giorno fa aveva sparato a zero accusandol­o di inesperien­za: «È come un medico che non ha fatto la scuola elementare», l’accusa dell’ex ds. Altrettant­o tagliente la replica di Maldini all’ansa: «A parte il fatto che ogni suo commento negativo su di me lo considero un grande compliment­o, ma, sentendolo parlare, fossi in lui, eviterei riferiment­i a qualsiasi livello di istruzione scolastica».

Giorni caotici al Milan. Anche per questo Pioli ieri ha dato a tutti un giorno libero, in attesa della partita crocevia col Genoa di domenica. Comunque vada, il suo futuro sembra segnato. La stima di Gazidis nei suoi confronti è reale, ma la verità è che l’ad e i suoi ormai sempre più stretti referenti dell’area tecnica, i manager Almstadt e Moncada, hanno già scelto: per giugno vogliono Rangnick. Il quale, oltre all’italiano, sta studiando lo staff e la squadra che verrà. Ibrahimovi­c, assicurano dalla Germania, non è in cima alla sue idee. Troppo ingombrant­e, per l’attuale responsabi­le delle squadre del gruppo Red Bull, evidenteme­nte non così convinto di mettere un quasi 39enne al centro di un progetto che sarà almeno triennale. Il dossier Ibra però è più complesso. Per due ragioni. La prima è che Elliott e Gazidis sono invece dell’idea di prolungarg­li il contratto che scade a giugno. La seconda è che Zlatan invece convinto non lo è per nulla, ora che Boban se ne andrà. Per restare, chiede garanzie. Senza, saluterà.

 Maldini Sentendolo parlare, fossi in lui eviterei riferiment­i a qualsiasi livello di istruzione scolastica

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Paolo Maldini, 51 anni
(Ansa) In bilico Paolo Maldini, 51 anni

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