«Rinunciare al Qatar crea dei problemi a tutti ma Ducati e Dovizioso si faranno trovare pronti»
Dall’igna: «Andrea e Petrucci scalpitano...»
Passare da una vita programmata giorno per giorno, all’incertezza di un mondiale scardinato dalla sua routine non deve essere facile. «Non lo è infatti» risponde dal suo ufficio di Bologna Gigi Dall’igna, numero uno del reparto corse Ducati. L’ingegnere veneto è rimasto a casa, insieme ai piloti alla vigilia del gran premio d’apertura della Motogp, cassato per l’emergenza virus. Come un tifoso qualunque dovrà rassegnarsi a guardare in tv Moto2 e Moto3, uniche classi ammesse perché già sul posto, prima del divieto scattato per gli italiani in arrivo in Qatar. «Lo stravolgimento crea una sorta di turbolenza, ma la situazione va presa con lo spirito giusto. Visto il momento», aggiunge.
Intanto c’è da recuperare il materiale rimasto a Doha dopo i test. «Con l’aiuto degli uomini di Avintia (team spagnolo motorizzato da Borgo Panigale, ndr), risolveremo anche questo problema. Ma poi dobbiamo capire cosa succederà. Di sicuro non è finita». La Thailandia è stata rinviata, pare ai primi di ottobre al posto del Gp di Aragona, che dovrebbe essere anticipato. «Ma difficilmente correremo ad Austin. Almeno non nelle date programmate» dice con un filo di rassegnazione. «Ragionevolmente la Motogp partirà dall’argentina», la sua previsione, corroborata dalle voci sempre più insistenti che si inseguono in questa fase dove «le cose si evolvono di continuo».
Rinunciare al Qatar pesa «perché Dovizioso ha vinto le ultime due edizioni della gara, perché avevamo buone carte in mano. E perché una buona partenza è sempre corroborante». Giova al morale, in una stagione dagli equilibri più che mai incerti. Ducati penalizzata, quindi? «Alla lunga sono convinto che la rinuncia al Qatar avrà un impatto trascurabile» assicura Dall’igna. «Sulla distanza vince chi è più forte dappertutto».
Nemmeno Marquez sarà contento di rinunciare ad Austin, pista magica per lo spagnolo, anche se avrà modo di curare meglio la spalla convalescente. «Questi calcoli lasciano il tempo che trovano. L’impatto sarà trascurabile» garantisce il tecnico di Schio. Che almeno un lato positivo riesce a scovarlo nel marasma dell’emergenza. «Come tutti sfrutteremo il tempo in più per sistemare i problemi emersi nei test. Nessuno ha ancora presentato specifiche, disegni o campioni di motore. Per regolamento possiamo farlo anche all’ultimo minuto». Giorni guadagnati per i ritocchi. E Ducati sembra averne bisogno. Nei test in Qatar ha scoperto un problema inatteso. «La nuova gomma Michelin sembrava una novità trascurabile, alla luce dei fatti si è invece rivelata abbastanza importante».
Dovizioso e Petrucci hanno battuto sul punto. Trovare l’equilibrio sarà la chiave di volta. «Ma sarà difficile valutare i rapporti di forza alla prima gara. Nella fase iniziale del campionato ci sarà un’evoluzione per adeguare moto e piloti».
Purché questo mondiale cominci. «Andrea e Danilo scalpitano, sono animali da gara, li capisco». E i tecnici? «Sono tranquilli, il morale è buono e il lavoro non manca mai. C’è da sviluppare la carena che debutterà a metà stagione. Il motore per l’anno prossimo a cui pensare...». In fondo si può lavorare anche da casa. «Col telelavoro certo. Di questi tempi va di moda, ma in Ducati non è certo una novità».
Si partirà dall’argenti na temo: lavoreremo per risolvere i problemi