È pericoloso prendere i mezzi pubblici?
Evitare di portare le mani a contatto con il volto Tenere sempre almeno un metro di distanza dagli altri Ecco le misure quotidiane per evitare il contagio
Perché non posso portare le mani al viso?
La modalità di trasmissione principale del nuovo coronavirus è rappresentata dalle goccioline del respiro che possono passare da una persona all’altra attraverso uno starnuto, un colpo di tosse e contatti diretti personali, ma anche attraverso le mani che, se non lavate, possono essere contaminate e trasmettere il virus ad altri tramite il semplice contatto. Le mani inoltre toccano qualunque cosa: dalle maniglie ai pulsanti degli ascensori ai citofoni fino ai rubinetti dei bagni. Sebbene non sia ancora chiaro quanto resista la carica virale del nuovo coronavirus sulle superfici, proprio su questi oggetti potrebbero trovarsi le goccioline di secrezioni respiratorie arrivate attraverso le mani di soggetti positivi a Covid-19. Per questo le mani vanno lavate prima di toccare il volto. E chi si mangia le unghie dovrebbe fare uno sforzo per trattenersi. Con la disinfezione a base di alcol etilico, acqua ossigenata o candeggina il virus viene disinnescato in poco tempo.
Come mi regolo per la sicurezza nei locali pubblici?
Lo stiamo imparando in questi giorni: le persone dovrebbero mantenere una distanza di almeno un metro l’una dall’altra per rallentare la diffusione del virus. Vale sempre, quando si va al supermercato, in posta, in farmacia. Ora i locali pubblici che resteranno aperti dovranno garantire la distanza di sicurezza di un metro ed è bene assicurarsi che questa disposizione sia garantita. Dal punto di vista scientifico la giusta misura di sicurezza è quasi doppia: 1,82 metri (che corrisponde a sei piedi): in questo modo si è quasi certi che nessuna delle goccioline di muco o saliva che sono disperse nell’aria da chi starnutisce, tossisce e, in misura minore, da chi parla, raggiungano le persone. Tuttavia, per motivi di reale fattibilità il metro di distanza è un compromesso accettato dagli esperti.
Perché non posso neppure stringere la mano?
Niente baci, abbracci e strette di mani. Sono misure che cambiano le abitudini degli italiani ma è importante mantenere quel metro di distanza per preservare noi stessi e gli altri: se il soggetto infetto ha le mani contaminate può trasferire il virus sulle mani dell’altro che può a sua volta infettarsi portando una mano a bocca, occhi o naso. Le mani, come accennato, sono senza dubbio una via indiretta di trasmissione del virus. È però giusto sottolineare che da quando avviene l’emissione delle goccioline da parte del soggetto sintomatico, attraverso tosse o starnuti, c’è via via una riduzione della carica virale, già a partire dai primi minuti, che rende meno efficace l’infezione.
Perché bisogna lavarsi spesso le mani?
È stato ripetuto moltissime volte, ma lavarsi bene le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi o utilizzando una soluzione alcolica almeno al 60% è l’arma personale migliore che abbiamo per evitare il contagio. Le mani vanno lavate con cura, intrecciando le dita e frizionando palmo contro palmo.
Perché chi ha la febbre deve restare a casa?
Chi ha la febbre deve rimanere a casa, e questo dovrebbe valere sempre. Con la febbre vanno evitati contatti e vita sociale, anche se non si è mai stati nelle zone a rischio di contagio da coronavirus oppure se non c’è mai stato contatto con possibili positivi. Questo perché non si può comunque escludere un’infezione da Covid-19 e perché neppure l’influenza deve circolare in questo periodo di grande emergenza (anche questa infezione può portare a complicanze). Inoltre, seppure rare, le co-infezioni possono portare a un decorso clinico più complesso.
I mezzi pubblici sono pericolosi?
Tutti i luoghi particolarmente affollati possono facilitare la trasmissione del virus tra persone. I mezzi di trasporto pubblici possono diventare un rischio nel momento in cui sono molto affollati e, in media, il tasso di trasmissione del virus è fino a sei volte più alto tra coloro che utilizzano i mezzi pubblici. I rischi maggiori li corrono i pendolari che devono fare lunghi viaggi o attraversare stazioni affollate. Pertanto, nel caso sia strettamente indispensabile, è raccomandabile farlo al di fuori degli orari di punta. Anche in questo caso valgono le regole di igiene personale: lavarsi le mani dopo essere scesi dai mezzi e non toccarsi il volto con le mani. Ancora meglio è optare per il telelavoro.
I bambini possono restare coi nonni?
Si è visto che la categoria più fragile sono proprio gli anziani, in particolare quelli che soffrono di diverse patologie. Per questo motivo, in questi giorni, è meglio evitare di andare a visitare a casa loro persone anziane. Se proprio necessario, farlo aumentando le precauzioni. Anche i nipoti, dunque, in questo periodo di scuole chiuse, sarebbe meglio fossero affidati ad altri e comunque possono trascorrere del tempo con i nonni all’aperto. Gli anziani stessi dovrebbero evitare di incontrarsi tra loro, in particolare in luoghi chiusi.
Posso difendermi con la mascherina?
L’uso delle mascherine è solo una delle tante misure che possono essere attuate per proteggersi dall’infezione da Covid-19. Le mascherine però risultano efficaci solamente quando sono utilizzate in combinazione con un frequente lavaggio delle mani. Va ricordato che questi dispositivi sono monouso e vanno sostituiti ogni volta che vengono tolti. Quando si rimuove la mascherina bisogna farlo partendo dagli elastici laterali per non contaminare le mani in caso di contatto con il virus.
L’organizzazione mondiale della sanità non raccomanda a tutta la popolazione di indossare la mascherina, a meno che non siano presenti sintomi di malattie respiratorie. L’obiettivo di utilizzare la mascherina non è quindi quello di proteggere chi la sta indossando, ma le persone che stanno intorno. Tuttavia, dal momento che il virus sta circolando molto in alcune zone del Nord Italia, chi lavora a stretto contatto con il pubblico (tassisti, dipendenti di uffici pubblici) può adottare questa ulteriore precauzione.
(Ha collaborato Pierluigi Lopalco, ordinario di Igiene e medicina preventiva all’università di Pisa)