Abi-imprese, estese le moratorie sui prestiti
Si potrà chiedere per i crediti contratti fino a fine gennaio. Plausi alla mossa di Intesa Sanpaolo
Il mondo bancario si schiera con le imprese per evitare una crisi di liquidità per le aziende bloccate per l’emergenza coronavirus. Ieri l’abi ha esteso l’ambito della moratoria sui prestiti: la possibilità di chiedere la sospensione di interessi e restituzione del capitale, fino a un anno, o l’allungamento del prestito stesso fino al 100% della durata residua è estesa anche a quelli accesi fino al 31 gennaio 2020. La moratoria è riferita ai finanziamenti alle imprese danneggiate per il Covid-19, specifica l’associazione presieduta da Antonio Patuelli, che ha raggiunto l’accordo con Alleanza cooperative italiane (Agci, Confcooperative, Legacoop) Cia, Claai, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confedilizia, Confetra, Confimi, Confindustria e Rete imprese Italia.
Altre banche vanno oltre: Unicredit per esempio ha alzato a 530 milioni il plafond per gli anticipi ai fornitori di Esselunga. Ma banche e imprese chiedono al governo anche il potenziamento dei fondi di garanzia per le Pmi e «misure aggiuntive per agevolare l’accesso al credito». È un tema che il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha sollevato ieri nell’intervista al Corriere della Sera: oltre a donare 100 milioni per ospedali e cure, Intesa Sanpaolo avvia un plafond di 5 miliardi per le imprese in difficoltà, ma per quelle non finanziabili serve una garanzia dello Stato. Il governo potrebbe estendere la garanzia e consentire l’afflusso di nuova finanza alle imprese che già la usano. Intanto la mossa di Messina riscuote plauso bipartisan, con apprezzamenti dai governatori Luca Zaia (Veneto), Stefano Bonaccini (Emilia Romagna), Alberto Cirio (Piemonte), dal sindaco di Milano Giuseppe Sala. Altri si affiancano: Pirelli raccoglie fondi per l’ospedale Sacco di Milano, ha detto il ceo Marco Tronchetti Provera.