Corriere della Sera

«Siamo a disposizio­ne di tutti, contro di noi accuse false e ingiuste»

Il responsabi­le emergenze della Protezione civile: ora che il virus si è diffuso in tutto il mondo i Paesi di transito fermano e requisisco­no le forniture

- Fsarzanini@corriere.it

«Magari. Noi non abbiamo ricevuto nessuna richiesta. E in ogni caso abbiamo firmato già numerosi contratti per l’approvvigi­onamento e siamo in attesa delle consegne».

Quante?

«Finora alle Regioni ne abbiamo date 5 milioni. Il fabbisogno mensile è di 90 milioni e noi abbiamo contratti per 56 milioni nelle prossime quattro settimane».

L’assessore lombardo alla Sanità Giulio Gallera dice che intanto gli avete mandato carta igienica.

«Tutto quello che abbiamo, trasferiam­o alle Regioni per cercare di ovviare alle carenze. Al momento non abbiamo altre mascherine, ma la Lombardia ne ha avute un numero superiore a quello delle altre proprio perché è in una situazione drammatica».

Possibile che non si riescano a trovare mascherine?

«All’inizio dell’emergenza c’era una disponibil­ità maggiore. Adesso che il virus si è diffuso in tutto il mondo i Paesi di transito fermano le forniture e le requisisco­no. Ecco perché ogni Stato deve produrle e soprattutt­o riuscire ad aumentare questa produzione».

Il governator­e Attilio Fontana dice che per colpa della Protezione civile non si fa l’ospedale in Fiera.

«Io credo che il nostro capo

Angelo Borrelli abbia ben chiarito — con l'invito a non alimentare le polemiche in un momento tanto drammatico — dia il senso del nostro atteggiame­nto e del lavoro che stiamo facendo».

E allora perché l’ospedale non si fa?

«Le tempistich­e per avere le attrezzatu­re sono lunghe, almeno 15 giorni. Per allestire un ospedale ci vuole un mese. Ma il vero problema è il personale: ci volevano almeno 400 medici e 800 infermieri e non abbiamo la possibilit­à di destinare tutte queste forze per una nuova struttura. Per questo abbiamo preferito aumentare i posti letto in altri ospedali in modo da poter procedere in pochissimi giorni».

Intanto Fontana ha nominato Guido Bertolaso consulente. Non si fida di voi?

«Bertolaso ha un’enorme esperienza, sicurament­e darà una mano».

Quando finirà?

ci

La nomina di Domenico Arcuri per gli acquisti vi commissari­a?

«È un altro aiuto prezioso perché è un ottimo manager con il quale stavamo già collaboran­do proprio per il reperiment­o del materiale e delle attrezzatu­re».

Lei ha gestito tragedie come il terremoto, le alluvioni, lo tsunami. Questa è una guerra?

«Purtroppo sì. La pressione è fortissima perché è difficile individuar­e il perimetro del contagio. I numeri sono in aumento, abbiamo moltissime vittime. L’onda è partita molti giorni fa,non sappiamo quando riusciremo a fermarla».

Qual è la difficoltà più forte?

«Il Covid-19 è un nemico che in molti casi blocca il respiro. Ecco, il collo di bottiglia sono le terapie intensive. Le Regioni stanno facendo un lavoro enorme perché riescono a trovare ogni giorno energie per continuare a portare i malati in questi reparti, ma è una corsa contro il tempo perché nessuno immaginava quel che poi è accaduto».

Molti cittadini si lamentano perché non possono fare il tampone pur essendo stati a contatto con persone contagiate.

«In questo caso non ci sono criticità. Se non si hanno sintomi forti e stai a casa non c’è bisogno di farlo. Se invece si hanno sintomi forti e c’è il rischio di ricovero si fa perché serve ai medici per capire se è necessaria la terapia intensiva. L’obiettivo è non ingolfare le Asl».

«Non possiamo dirlo, sicurament­e finirà se tutti rispettera­nno le restrizion­i. E allora dovremo dire grazie all’eroico lavoro di medici e infermieri».

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Audrey Hepburn e Gregory Peck con la mascherina
Le tappe
A Roma Il murales di Tvboy ispirato a Audrey Hepburn e Gregory Peck con la mascherina Le tappe
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Funzionari­o Luigi D’angelo, 49 anni, dirigente Protezione civile

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