Corriere della Sera

Meyer: «Stiamo vivendo un momento drammatico La Scala perde un milione a settimana»

Il sovrintend­ente: dobbiamo accantonar­e progetti elaborati per anni Avremo bisogno del sostegno pubblico

- Di Pierluigi Panza

La Scala sta perdendo milioni con la chiusura per l’emergenza coronaviru­s; l’arena di Verona ha sospeso l’attività operativa, al Maggio fiorentino si spera di aprire il 23 aprile con l’opera buffa di Luigi Cherubini Lo sposo di tre e marito di nessuna; Salisburgo ha cancellato il Festival di Pentecoste, chiudono a New York…

Per Dominique Meyer non ci poteva essere momento più difficile per assumere l’incarico di sovrintend­ente della Scala. «È un momento drammatico della storia del Teatro», ha ammesso in un messaggio pubblicato sul social #Wearelasca­la.

Chiudono in tutta Europa?

«Tutti. Sia quelli tedeschi, austriaci, che l’opera di Parigi. I politici hanno agito a velocità diverse. In Francia si è tentato di fare entrare 1.000 spettatori a volta; poi hanno capito che non ha senso. Anche i musei provano a organizzar­e visite con poche persone ma... Oggi i giornali francesi parlano di grande problema per la cultura europea: è una situazione triste, è un problema di tutti».

Cosa dicono direttori e cantanti?

«Tutti, e il direttore musicale della Scala, Riccardo Chailly, sin dall’inizio, hanno coscienza che non si può mettere a rischio nessuno. Ma hanno il cuore spezzato per dover accantonar­e progetti elaborati da anni».

Come si riprogramm­ano gli spettacoli?

«L’incertezza del futuro pone una sfida difficile ai teatri d’opera, le cui produzioni richiedono tempi lunghi, prove, oltre alla partecipaz­ione di artisti i cui calendari sono spesso bloccati. Alla Scala stiamo cercando di riprogramm­are. Se dal 4 aprile possiamo riaprire ripartiamo con Il Turco in Italia e abbiamo pianificat­o prove per la Salome, che era quasi pronta. Gli spettacoli di aprile e maggio non saranno in quei mesi, non si stanno facendo scene e prove. Il balletto Madina, su musiche di Fabio Vacchi, sarà spostato all’anno prossimo».

Alla Staatsoper di Vienna, che lei lascia, la situazione è diversa?

«A Vienna è diverso perché

● Dominique Meyer, 64 anni, accademico francese, storico dell’economia alla Sorbona e poi a Lione, negli anni 80 in Francia è stato consiglier­e del ministro dell’economia Jacques Delors e del ministro della Cultura Jack Lang è un teatro di repertorio: quando si riapre si riparte con la programmaz­ione fatta».

Anche i lavoratori dello spettacolo sono in difficoltà…

«Ringrazio quelli della Scala

per lo spirito di collaboraz­ione, ma penso agli artisti impegnati in ruoli minori che se non si fanno spettacoli non guadagnano».

Difficoltà economiche per la Scala?

«Perdiamo un milione a settimana. Dovremo rinunciare a diverse cose per ritrovare equilibrio e avremo bisogno di sostegno pubblico. Anche in Austria ci si sta muovendo per un sostegno pubblico».

I ballerini della Scala hanno registrato, da casa, un filmato molto divertente mentre fanno esercizi tra figli, partner, cani. Altre idee?

«Stiamo studiando i problemi di diritti per mettere in streaming alcuni spettacoli. A Vienna ho varato una trasmissio­ne ogni sera, ma ci sono 350 spettacoli in magazzino. Sto studiando di fare lo stesso alla Scala. Per tante persone

Spettacoli in streaming L’ho fatto a Vienna Sto studiando la trasmissio­ne degli spettacoli in streaming

 ??  ?? ● È stato direttore generale dei Teatri dell’opera di Parigi, Losanna e (dal 2010) Vienna. È l’attuale sovrintend­ente del Teatro alla Scala di Milano
A Milano
L’avviso di sospension­e degli spettacoli sul cartellone del Teatro alla Scala
● È stato direttore generale dei Teatri dell’opera di Parigi, Losanna e (dal 2010) Vienna. È l’attuale sovrintend­ente del Teatro alla Scala di Milano A Milano L’avviso di sospension­e degli spettacoli sul cartellone del Teatro alla Scala
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