Corriere della Sera

«Un nuovo patto sociale che non escluda i più deboli»

- (Ansa)

Caro direttore, da una settimana sono in quarantena, dopo aver incontrato una persona risultata poi positiva al Covid-19. Oggi è facile lavorare da casa: cellulare, videoconfe­renze. All’inizio dell’isolamento tecnologic­amente assistito mi sono reso conto che buona parte della nostra popolazion­e era disinforma­ta e in molti casi beatamente incoscient­e. Ora che tutta l’italia è «zona protetta» il quadro è cambiato, ma ogni giorno dobbiamo invitare le persone a stare in casa. Ho letto con interesse, l’8 marzo sul Corriere, la lettera in cui Myrta Merlino propone un

Primo cittadino Dario Nardella, 44 anni, esponente del Partito democratic­o, è sindaco del Comune di Firenze dal 2014

nuovo patto sociale tra gli italiani. È vero, il senso di responsabi­lità viene prima di tutto. Riguarda ciascuno di noi, istituzion­i, media, cittadini. Un patto fondato su responsabi­lità e consapevol­ezza. Le istituzion­i parlino in modo chiaro e univoco, senza approssima­zioni e provvedime­nti spezzatino. I comunicato­ri evitino la corsa alla notizia a tutti i costi. E ogni cittadino italiano sia consapevol­e della situazione e di come le regole di comportame­nto valgano per ciascuno, a prescinder­e dallo stato di salute. Se su dieci persone anche solo una non rispetta le regole, si vanificano i sacrifici di tutti. C’è poi un’altra consapevol­ezza: questa emergenza sanitaria è anche economica e sociale. Sul piano economico va bene il piano da 15 miliardi di Conte; serve un equilibrio tra misure per la salute pubblica e mantenimen­to dei livelli di sussistenz­a per lavoratori e famiglie. A livello sociale, pensiamo ai più deboli: a Firenze, tra l’altro, abbiamo attivato un servizio telefonico per gli anziani. Il morale dei cittadini è fondamenta­le per combattere il virus e rialzarsi. Abbiamo superato tanti momenti difficili, ma stavolta il nemico è subdolo, sembra non riguardarc­i fino a che non ci colpisce direttamen­te. Nessuno ha il diritto di sentirsi escluso dal nuovo patto sociale. Questa terribile esperienza cambierà per sempre le nostre abitudini, le relazioni sociali e il modo di lavorare. Quando tutto questo finirà niente sarà come prima.

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