«L’ateneo deserto, in 70 mila a lezione online»
Strane immagini quelle delle città universitarie, solitamente affollate di giovani, animate da locali, luci, colori, talvolta anche rumori non necessariamente graditi, oggi deserte e incredibilmente desolate. Via Zamboni, piazza Verdi vuote. Il sole, l’atmosfera anticipatamente primaverile non riescono a scaldare quei luoghi, perché manca la presenza umana, di quegli studenti e studentesse che fino a poche settimane fa consideravamo parti integranti di quel paesaggio urbano. Ma c’è un pensiero che mi ha confortato attraversando i portici accompagnato dall’eco dell’assenza: il pensiero che dietro altrettanti schermi oltre 70.000 studenti stavano seguendo le lezioni online dei docenti del nostro grande Ateneo. Nella prima settimana dell’emergenza già oltre la metà delle nostre attività formative erano da remoto, e oggi abbiamo raggiunto sostanzialmente il 100%: 3.500 insegnamenti sono seguiti da studenti che così come noi abbiamo adattato il nostro modo di insegnare, hanno velocemente ridisegnato i confini del loro apprendere. Per fare questo è stato necessario che rivedessimo anche l’organizzazione del personale tecnicoamministrativo, che oggi lavora in gran parte da casa. Siamo assieme, ci siamo scoperti comunità: il nostro è un grande atto politico collettivo che arriva a scaldare, pur nella distanza, le vie e le piazze di questa grande città universitaria.