La Storia stravolta in tv
In arrivo «Il complotto contro l’america» e altri casi Serie su un presidente Usa vicino ai nazisti nel ‘40: fantapolitica con Turturro dal romanzo di Roth
La Storia non si fa con i «se», ma le ipotesi trasformate in fatti rimangono un gioco intellettuale sempre affascinante. Philip Roth aveva immaginato cosa sarebbe successo se gli Stati Uniti nel 1940 avessero smesso di appoggiare inglesi e francesi contro le forze dell’asse e dietro un’apparente neutralità avessero cominciato a stringere patti con la Germania di Hitler. Ne era nato Il complotto contro l’america, che dopo la sua intuizione letteraria ora diventa una miniserie in sei episodi (da domani in America su Hbo; a luglio in Italia su Sky Atlantic). La fantapolitica che propone una verità alternativa, tema molto attuale in tempi in cui la Storia fatica a essere accettata come memoria.
La serie racconta l’ascesa in politica di Charles Lindbergh, un ex aviatore — nell’immaginario di molti americani tra i più grandi eroi del Paese — che si fa portavoce di un movimento populista e xenofobo. Lindbergh riuscirà con le sue idee forti ad attrarre le menti più fragili fino a diventare presidente degli Stati Uniti battendo alle elezioni del 1940 Roosevelt: gli Usa così si avvicineranno al fascismo e siederanno allo stesso tavolo della Germania di Hitler e del Giappone di Hirohito.
Il dilagare dell’antisemitismo (gli ebrei vengono accusati di essere sleali nei confronti dei veri interessi dell’america) e i nuovi fatti storici, rivisitati e corretti, vengono raccontati dal punto di vista di una famiglia proletaria ebrea del New Jersey che si ritrova circondata da un clima sempre più minaccioso e descrive l’angoscia di persone comuni perse nella corrente della storia, che lottano per rimanere a galla. Al centro della vicenda c’è anche un rabbino conservatore (John Turturro) che diventa una figura chiave nell’emergente amministrazione Lindbergh. «Ogni libro di Roth è uno stimolo alla riflessione — ha spiegato in un’intervista John Turturro
—. La difficoltà sta nel suo essere così intimista, ti fa penetrare nella mente del personaggio tanto da farti sentire il suo pensiero. Adattare tutto questo è sempre un rischio. I protagonisti di Roth sono sempre ebrei ma le sue storie abbracciano ogni aspetto dell’esistenza umana. Lindbergh è l’opposto dei suoi “eroi”, per questo il personaggio del rabbino è così importante: riesce a navigare in una situazione complessa, a suo modo trama anche lui. Ma Il complotto contro l’america parla anche di integrazione, è ambientato nel 1940 ma dal 1882, dopo la grande immigrazione ebrea dall’est europeo, soprattutto dall’italia e dalla Polonia, le amministrazioni Usa hanno sempre avuto la tentazione di chiudere le porte. Poi ha prevalso la filosofia dell’accoglienza. Il vero complotto oggi è quello ordito da Trump, che vorrebbe tornare al passato».
Uno specchio nella Storia, parlare del passato (anche se inventato) per capire il presente perché per dirla con il cinismo realista di Altan, la storia dell’umanità è molto semplice: «Prima si fanno delle cazzate e poi si studia che cazzate si sono fatte».
La storia «alternativa», la realtà parallela, l’opzione impossibile che si realizza, la fantapolitica per fare intrattenimento, non sono una novità in letteratura (da sempre fonte primaria di ispirazione per il cinema). L’uomo nell’alto castello (una serie di Amazon) è basata sul romanzo distopico di Philip K. Dick La svastica sul sole del 1962, dove
L’attore Interpreto un rabbino conservatore, una figura chiave del governo xenofobo della fiction l’autore immagina che le potenze dell’asse hanno sconfitto gli Alleati nella Seconda guerra mondiale, diffondendo il nazismo e l’imperialismo nel mondo intero. Il film Alba rossa (diretto da John Milius nel 1984) guardava invece alla possibilità opposta con il trionfo non del fascismo, ma del comunismo: nel 1989 l’unione Sovietica a causa di una carestia in Europa decide di invadere gli Stati Uniti con un esercito di truppe sovietiche, cubane e nicaraguensi.
For All Mankind (serie di Apple Tv+) parte dal presupposto che negli anni Sessanta siano stati i sovietici — e non gli americani — a conquistare la Luna. A Tarantino invece piace molto giocare con la storia con la «esse» maiuscola e minuscola: in C’era una volta a... Hollywood Sharon Tate non moriva ammazzata; in Bastardi senza gloria i protagonisti riuscivano a far fuori Hitler.