Agroalimentare Il caso del blocco dei certificati
La decisione sembra tecnica, ma potrebbe avere conseguenze negative su tutta la filiera agroalimentare italiana. Le principali società internazionali che controllano le aziende sulla base di standard e marchi di certificazione dei prodotti agro-alimentari hanno sostanzialmente deciso nuove regole per confermare la certificazione. Il ragionamento è più o meno questo: poiché con le norme sanitarie in vigore la circolazione dei verificatori è più complicata, non sarà possibile garantire l’effettuazione di tutti i controlli sul campo, anche quando questi potrebbero essere sostituiti da valutazioni off-site o da una limitata proroga di validità. Una scelta che non ha nulla a che vedere con l’effettiva garanzia di qualità, ma che potrebbe avere un effetto immediato: i prodotti per i quali non sarà possibile confermare il rating potrebbero subito perdere di valore. Il motivo? Senza la conferma del bollino, pur essendo la qualità e la sicurezza invariata, queste società hanno proposto la negoziazione singola con la Gdo. L’effetto? Il calo dei prezzi di vendita per i produttori. Una delle società proprietarie di marchio che ha fatto scattare il blocco è l’associazione francotedesca IFS: niente proroga o soluzione alternativa alla verifica in campo.