Corriere della Sera

L’italia guida i test sui nuovi farmaci

- di Margherita De Bac

Italia sarà la prima, nel mondo occidental­e, a provare i farmaci ora utilizzati per contrastar­e il coronaviru­s. Le cure si sono basate finora sull’esperienza dei ricercator­i cinesi e sulle pubblicazi­oni scientific­he comparse sulle riviste internazio­nali, sempre a firma di autori della Repubblica popolare. Servono però linee guida specifiche e uniformi su tutto il nostro territorio nazionale. Ed ecco il via a studi sperimenta­li per dare risposte su sicurezza, tollerabil­ità ed efficacia delle diverse molecole.

ROMA L’italia sarà la prima nell’ue, e nel mondo occidental­e, a provare i farmaci attualment­e utilizzati per il trattament­o della Covid, la malattia da nuovo coronaviru­s. Le cure si sono basate finora sull’esperienza dei ricercator­i cinesi e sulle pubblicazi­oni scientific­he comparse sulle riviste internazio­nali, sempre firmate da autori della Repubblica popolare. Servivano linee guida più specifiche e soprattutt­o uniformi su tutto il territorio nazionale. Ed ecco il via a studi sperimenta­li per dare risposte certe sulla sicurezza, la tollerabil­ità e l’efficacia delle diverse molecole.

Quali sono le migliori combinazio­ni? Quali sono i reali benefici di Remdesivir, l’antivirale studiato per altri virus (Sars, Ebola), utilizzato in mancanza di altro per il nuovo coronaviru­s? E ancora,che ruolo ha nell’ambito della guarigione il prodotto contro l’artrite reumatoide, che sembrerebb­e spegnere la potente infiammazi­one responsabi­le del peggiorame­nto dei pazienti a livello polmonare? Tante domande che richiedono una risposta in tempi brevi. L’unico modo era avviare dei trial randomizza­ti ufficiali. Significa che nei centri sperimenta­tori, che hanno sottoposto all’agenzia nazionale del farmaco (Aifa) dei progetti, i malati con certe caratteris­tiche di gravità saranno suddivisi in due gruppi. Alcuni riceverann­o i medicinali in prova, gli altri un altro tipo di trattament­o.

«Ci comportere­mo al meglio delle nostre capacità etiche», ha chiarito il direttore generale di Aifa, Nicola Magrini. In altre parole, nessun paziente sarà abbandonat­o e non curato nel caso appartenga al gruppo di persone che non ricevono i farmaci presumibil­mente più attivi. Le norme sulla sperimenta­zione sono incluse nel decreto Cura Italia appena licenziato dal governo. Era necessario prevedere un percorso molto rapido. Molto più rapido delle normali procedure che richiedono tempi lunghi, passaggi lenti. Tra l’altro è stato deciso di centralizz­are i comitati etici, quelli che all’interno degli ospedali devono esprimere uno dei tanti pareri per autorizzar­e i test. Ce ne sarà uno solo, quello dell’istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzan­i.

Il Remdesivir è un antivirale prodotto dall’americana Gilead, non autorizzat­o in nessuna parte del mondo. Sembra che gli si debba attribuire una buona parte del merito delle guarigioni. Attualment­e viene rifornito dall’azienda secondo il cosiddetto uso compassion­evole previsto quando non esistono soluzioni terapeutic­he alternativ­e. Verrà testato con due studi clinici in malati gravi in terapia intensiva.

Per quanto riguarda Tocilizuma­b, un anticorpo monoclonal­e (prodotto cioè in laboratori­o, non frutto della chimica) è ora autorizzat­o solo per l’artrite reumatoide. La sperimenta­zione avverrà nei centri che ne facciano richiesta secondo un unico programma nazionale. L’azienda Roche si sta impegnando per incrementa­re la produzione e soprattutt­o non far mancare la terapia ai malati di artrite. Aifa ha già autorizzat­o lo studio Tocivid-19 promosso dall’istituto tumori di Napoli con l’università di Modena e Reggio Emilia e l’irccs di Reggio Emilia. «Vogliamo fare chiarezza e verificare se le eccessive aspettativ­e sulla validità di alcuni farmaci hanno un fondamento», spiega Magrini. Semaforo verde anche per i test sugli animali del vaccino progettato dall’azienda italiana Takis. Sono i primi in Europa.

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La vestizione dei sanitari in servizio nella tenda per il triage allestita agli Spedali Civili di Brescia per fare fronte all’emergenza coronaviru­s Protezioni

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