Corriere della Sera

L’idea italiana dei coronaviru­s bond L’ipotesi di uso dei fondi del Mes

- Francesca Basso

Lo ha detto il presidente del Consiglio Ue Charles Michel: per fronteggia­re l’espandersi del coronaviru­s e l’impatto sull’economia la Ue «farà tutto il necessario per ripristina­re la fiducia», citando il famoso whatever it takes di Mario Draghi. La Commission­e Ue è da venerdì che cerca di offrire soluzioni all’altezza — sospension­e del Patto di stabilità, nuove regole per gli aiuti di Stato, fondo da 37 miliardi — ma la palla è in mano alle capitali. E le ipotesi sul tavolo sono diverse: «coronaviru­s bond» oppure un fondo di garanzia europeo per finanziare i governi. Anche un uso del Mes ma senza condiziona­lità.

L’eurogruppo di lunedì scorso ha mostrato unità di vedute e ha dato il via libera anche alla «clausola di crisi generale» che consente agli Stati di deviare dal percorso di aggiustame­nto verso gli obiettivi di bilancio. Ma a Bruxelles spiegano che si stanno scontrando due mentalità: la visione dei Paesi del Nord e quella degli Stati del Sud. La visione di chi come l’italia vuole assicurare a tutti i cittadini le cure mediche necessarie e la protezione sociale ed economica e di chi come l’olanda si appella alla teoria dell’immunità di gregge (stessa scelta del britannico Boris Johnson). Il richiamo del premier Giuseppe Conte durante il Consiglio Ue in videoconfe­renza è chiaro: «Se procederem­o divisi la risposta sarà inefficace e questo ci renderà deboli ed esposti alle reazioni dei mercati». Per Conte «il ritardo nella risposta comune sarebbe letale per tutti e per questo irresponsa­bile».

È evidente che non tutti gli Stati hanno la stessa capacità di mettere in campo autonomame­nte aiuti per imprese, famiglie e sistema sanitario. Chi ha un debito pubblico alto avrà margini d’azione più ridotti anche con la sospension­e del Patto di stabilità perché il punto finale è sempre il mercato. Non è un caso se l’italia ha avanzato l’ipotesi di lavorare a strumenti come i «coronaviru­s bond» o un fonl’ex do di garanzia europeo. Il presidente dell’eurogruppo, Mario Centeno, lunedì ha spiegato che i ministri del Tesoro e la Commission­e Ue «esploreran­no» come potere usare il Mes «per fronteggia­re le sfide poste dal coronaviru­s». Il Meccanismo europeo di stabilità è un organismo intergover­nativo (le capitali decidono) e ha una potenza di fuoco pari a 410 miliardi di euro.

Il managing director Klaus Regling, per sgombrare il campo da fraintendi­menti, ha ricordato che la situazione di oggi è diversa dalla crisi del debito sovrano di 10 anni fa e nessun Paese ha perso l’accesso al credito. Dunque si tratta di trovare nuove soluzioni. presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani, esponente di spicco del Ppe ha lanciato l’appello anche a nome di Forza Italia per «utilizzare tutte le centinaia di miliardi del Mes ma senza vincoli e senza troika». Un’ipotesi proposta anche dall’ex premier Enrico Letta nei giorni scorsi. Per i Paesi più indebitati, come Spagna o Francia, potrebbe essere una soluzione sensata. Ma per il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz il dibattito sul ruolo del Mes in questa crisi «è prematuro». Del resto la Germania ha previsto da sola un piano da 550 miliardi per le sue imprese.

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● Antonio Tajani, 66 anni, eurodeputa­to, ex presidente del Parlamento europeo, è vicepresid­ente di Forza Italia e del Ppe
Chi è ● Antonio Tajani, 66 anni, eurodeputa­to, ex presidente del Parlamento europeo, è vicepresid­ente di Forza Italia e del Ppe

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