Che cosa sono, da dove vengono Storia (e disastri) dei virus
Le grandi epidemie, dal vaiolo al coronavirus: il virologo Burioni spiega come i microrganismi hanno segnato nei secoli la vita degli uomini
«No, era prevedibilissimo (secondo la teoria dell’epistemologo libanese Nassim Nicholas Taleb, il cigno nero è un qualsiasi evento, appunto imprevedibile, capace di sconvolgere la società mondiale, ndr). Da tempo gli scienziati — spiega Roberto Burioni, professore di Microbiologia e Virologia all’università Vita-salute del San Raffaele a Milano nel suo libro «Virus, la grande sfida» — avevano lanciato un allarme circa una possibile epidemia. La questione che si sono sempre posti gli scienziati, era “non come arriverà, ma quando?”. Ecco siamo arrivati al quando: oggi ci dobbiamo confrontare con un virus respiratorio che si chiama coronavirus. Ma le avvisaglie della sua nuova comparsa erano emerse in passato con l’epidemia di Sars del 2003 e di Mers del 2012, dovute sempre a coronavirus». Dunque, non si dovrebbe parlare di «cigno nero»...
© RIPRODUZIONE RISERVATA «Sì, i virus esistono fin da quando hanno avuto un ospite da infettare: da soli non ce la fanno a sopravvivere — continua Burioni — e hanno bisogno di altri esseri viventi per moltiplicarsi. Molti coronavirus, nel tempo, si sono adattati all’uomo e provocano solo banali raffreddori. Sono diventati “buoni” e noi ci possiamo convivere. Poi ci sono i “cattivi”, come il nuovo Sarscov-2, che hanno come serbatoio certi animali e, poi, fanno il salto di specie, arrivando all’uomo in tempi rapidi: è il cosiddetto "spillover". E per noi sono guai, perché non abbiamo difese». Nel caso del nuovo coronavirus, il contagio è molto elevato e molte persone vengono infettate; il virus in una buona percentuale di casi provoca polmoniti gravi, interstiziali, che richiedono una ospedalizzazione e un’assistenza respiratoria in reparti di terapia intensiva.