In libreria e in edicola
«Sì, i coronavirus sono fatti solo di materiale genetico: o il Dna o l’rna (il primo si chiama acido desossiribonucleico, il secondo acido ribonucleico ndr), racchiusi in una specie di membrana (quella del coronavirus è una capsula che ha, appunto, la forma di una corona, per via di quegli “spike” quelle piccole antenne, che permettono al virus di attaccarsi alle cellule umane e penetrarle, ndr). Non possono riprodursi da soli e per questo hanno bisogno di infettare cellule umane per replicarsi. Ecco perché alcuni vaccini stanno cercando di interferire con queste “antenne” per fare sì che il virus non riesca a colonizzare le cellule umane», sottolinea Burioni. Altri vaccini stanno invece cercando di neutralizzare certi geni del virus che possono essere utili per stimolare la difesa immunitaria dell’organismo e quindi possono tenerlo a bada.
Non sempre le grandi epidemie della storia sono state causate da virus. La peste è provocata da un batterio. «È così, ma la peste è una “metafora” (l’agente della peste è un batterio che si chiama Yersinia pestis, ndr). Ha provocato grandi epidemie storiche, da quella di Giustiniano, del Seicento dopo Cristo, fino alla “peste nera” del Milletrecento a quella di manzoniana memoria nel Milleseicento», afferma Burioni. «Però, poi, ci sono le “nuove” epidemie del secolo passato: tutte da virus. A partire dall’influenza Spagnola fra il 1918 e il 1920, per arrivare all’aids, comparsa sulla scena all’inizio degli anni Ottanta, fino all’ebola, che ha provocato la prima grande epidemia a partire dal 2014 in Africa Occidentale (ora è in atto nella Repubblica democratica del Congo). Attualmente, per fortuna, contro l’ebola si sta sperimentando un nuovo vaccino che sembra essere efficace».
Roberto Burioni, 57 anni, è ordinario di microbiologia e virologia all’università Vita-salute San Raffaele di Milano. «Virus, la grande sfida. Dal coronavirus alla peste: come la scienza può salvare l’umanità» è il suo ultimo saggio, in libreria con Rizzoli e in edicola con il «Corriere della Sera» (a 13,50 euro più il prezzo del quotidiano)