Corriere della Sera

«Ora misure alternativ­e Solo così si proteggono gli agenti e i prigionier­i»

Colombo: consentire mail e videochiam­ate

- Di Giuseppe Guastella

Gherardo Colombo conosce bene il carcere. Come volontario tiene corsi di legalità per i detenuti ed stato a lungo giudice e pubblico ministero.

Proteste, rivolte, contagi. C’è tensione «dentro»?

«Per la paura, i disagi e le restrizion­i causate dal coronaviru­s. Ora è ancora più evidente del solito il contrasto tra la vita da reclusi e l’articolo 27 della Costituzio­ne, secondo cui, cito, le pene non possono consistere in trattament­i contrari al senso di umanità. Le carceri, nonostante le restrizion­i che i detenuti subiscono, non sono isolate dal mondo. Ad esempio, entrano agenti della polizia penitenzia­ria e operatori, come tutti esposti al contagio. Leggo addirittur­a che una recente circolare del Dap dice che gli agenti devono restare in servizio anche se hanno avuto contatti con persone contagiose

● È presidente di Cassa Ammende, ente che finanzia programmi di reinserime­nto dei detenuti perché sono operatori pubblici essenziali».

Ci sono i primi contagi.

«Potrebbero espandersi rapidament­e, visti gli spazi ristrettis­simi nei quali sono spesso stipati i detenuti, facendo aumentare la tensione. Occorre impegnarsi molto anche nella protezione degli agenti e di tutti coloro che lavorano in carcere».

Una pentola a pressione che rischia di esplodere?

«È già esplosa nelle proteste dei giorni scorsi con 13 morti, sui quali avere notizie precise non sarebbe disdicevol­e, e potrebbe deflagrare ulteriorme­nte. I benefici sono sospesi e l’affollamen­to aumenta. Sono sospese le attività dei volontari che, oltre ad avere effetti positivi in tema di rieducazio­ne, contribuis­cono ad allentare la tensione».

I detenuti hanno chiesto amnistia o indulto. Difficili in questo contesto politico.

«Credo che in primo luogo bisognereb­be rendere perlomeno sopportabi­le la situazione attraverso altri canali. I provvedime­nti di clemenza li vedo lontani anni luce».

In che modo?

«Ci sono 61 mila detenuti per 51 mila posti, ai quali vanno tolti quelli danneggiat­i o in ristruttur­azione. In una situazione come questa occorrereb­be andar sotto la capienza regolament­are per garantire le stesse distanze di chi sta fuori. Per ridurre il sovraffoll­amento bisogna applicare di più e con norme più agevoli le misure alternativ­e, escludendo­le quando sia provata la pericolosi­tà del richiedent­e. Solo un terzo dei detenuti è considerat­o pericoloso. Affidament­o in prova ai servizi sociali e detenzione domiciliar­e dovrebbero essere estesi, come chiedono in molti, anche a chi ha problemi sanitari e che, se esposto al coronaviru­s

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● Gherardo Colombo, 73 anni, ex magistrato noto per aver partecipat­o all’inchiesta «Mani pulite»
Chi è ● Gherardo Colombo, 73 anni, ex magistrato noto per aver partecipat­o all’inchiesta «Mani pulite»

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