«Siamo bloccati in Marocco, fateci rimpatriare»
Siamo una cinquantina di cittadini italiani fra cui 3 bambini (uno portatore di handicap e uno asmatico) e un adulto oncologico, rimasti bloccati a Marrakech in seguito alla decisione del Governo marocchino di chiudere gli spazi aerei verso l’europa e ai corrispondenti provvedimenti adottati dagli Stati europei. Abbiamo verificato che altre Nazioni (in primis la Francia ma anche l’armenia) hanno protetto i loro cittadini con interventi adeguati all’emergenza. Altrettanto non è stato fatto dalle Autorità italiane che, attraverso le rappresentanze diplomatiche qui in Marocco, si sono limitate a fornire una pur apprezzata assistenza morale nell’evidente impossibilità di prestare un appoggio concreto. Le autorità politiche e sanitarie marocchine informano la popolazione di non disporre di mezzi e strumenti idonei a fronteggiare l’emergenza nell’imminente aggravamento della situazione, non potendo che confidare nell’ormai divenuta famosa «immunità di gregge». Per questo si confida in un intervento immediato e, in particolare, nell’organizzazione di un volo per eseguire il rimpatrio. Solo per mero amore di completezza si ricorda che il rimpatrio sanitario non è previsto solo per riportare in Italia i cittadini da Paesi ove esista una situazione di pericolo quantitativamente superiore a quello eventualmente esistente in Italia, ma anche in quei casi in cui i Governi stranieri informino, come nel caso di specie, dell’impossibilità di fornire la necessaria assistenza sanitaria a fronte del degenerare della situazione.