Se il voto per il presidente blocca Confindustria
Il rinnovo del vertice di Confindustria non è certo il primo problema per le imprese in questo momento. Ma la lettera con cui il presidente Vincenzo Boccia ha informato l’altro ieri il consiglio generale rispetto allo spostamento della data in cui si terrà la designazione del suo successore ha creato scompiglio. I sostenitori di Carlo Bonomi (che sulla carta ha già i voti per essere eletto) hanno visto questa dilazione come un modo per osteggiare il passaggio del testimone, offrendo un’opportunità a Licia Mattioli per recuperare terreno. Dal canto loro i sostenitori di Mattioli avrebbero preferito una dilazione più ampia. Morale: tutti scontenti. Anche quelli che in questo momento vorrebbero vedere l’organizzazione più concentrata sul contributo da dare in emergenza che sui cavilli dello statuto (secondo alcuni lo spostamento della data avrebbe dovuto essere deliberato dal consiglio di presidenza e non dal presidente). Fatto sta che ieri Boccia ha inviato una seconda lettera in cui ha precisato che le elezioni il 16 aprile prossimo si terranno senza altri ritardi. Se sarà necessario per via telematica. Ora il punto diventa il seguente: quale strumento si utilizzerà a distanza, in grado di garantire sicurezza e legittimità del voto? Inutile cercare la risposta nello statuto. C’è da sperare che l’associazione trovi presto una soluzione condivisa. Per poi concentrarsi su un’emergenza che non può aspettare.