Una via per la Scienza
Lo Human Technopole raccoglie l’idea lanciata dal «Corriere Innovazione»: più geni e innovatori nelle nostre città
Se c’è un aspetto positivo in questo surreale momento storico è che finalmente la competenza, la conoscenza e l’esperienza hanno riconquistato il posto che meritano. Negli ultimi mesi era stata proprio una parte della politica a far passare questi valori per privilegi di un’insopportabile categoria di privilegiati. L’emergenza legata alla diffusione del Covid-19 ha invece fatto capire al mondo intero quanto siamo fragili senza gli aiuti che arrivano dalla conoscenza. E per sottolineare questo aspetto, per dare valore alle migliaia di scienziati che da ogni nazione stanno condividendo dati e informazioni sul virus che sta seminando panico nel Pianeta, lo Human Technopole ha raccolto un appello lanciato a febbraio da queste pagine. Prendendo spunto dalle parole della pronipote di Nikola Tesla, Desanka Mandic, che chiedeva di dedicare più vie al suo geniale parente, Massimo Sideri — editorialista e responsabile di Corriere Innovazione — aveva effettuato una ricerca topografica con Google Maps, sottolineando quanti pochi siano gli scienziati, gli inventori e i geni a cui sono dedicate piazze e strade. Alcuni certamente ben rappresentati, come Galileo o Leonardo, ma altri quasi assenti, come l’inventore del telefono Antonio Meucci o del pianoforte Bartolomeo Cristofori.
Ecco perché Human Technopole, il nuovo Istituto italiano di ricerca per le scienze della vita, ha deciso di porre rimedio. Dal 10 marzo è stata avviata l’iniziativa da condividere sui social #Remembermyname, in cui ogni settimana si ricorda un personaggio che ha contribuito in maniera indelebile al progresso scientifico. La prima figura a cui è stato reso omaggio è Rosalind Franklin, chimica inglese, che nel 1953 ha dato il primo e decisivo contributo per la scoperta del Dna. Il premio Nobel fu assegnato nel 1962 ai suoi tre colleghi Watson, Crick e Wilkins. Per lei, morta da tempo, nemmeno una menzione. Questa settimana è la volta dell’americano Philo Farnsworth che nel 1927 realizzò il primo televisore elettronico della storia.
Ma non è tutto. Human Technopole ha la sede nel Palazzo Italia all’interno del Mind (Milano Innovation District), nell’area di Expo 2015, che presto vedrà la costruzione di altri due palazzi. Edifici e area sono di proprietà di Arexpo, partecipata anche da Stato, Regione Lombardia e Comune di Milano. A loro si rivolge Marco Simoni, presidente di Human Technopole: «Se in Italia possiamo contare su una sanità pubblica, sul pediatra di quartiere è grazie alla ricerca scientifica, alla collaborazione
Marco Simoni «Perché non costituire un comitato scientifico per dedicare piazze e vie dell’area ex Expo?»
Spazio alle donne Si parte da Rosalind Franklin per il suo lavoro pionieristico sulla struttura del Dna
tra biologi, neuroscienziati, genetisti, epidemiologi e a un complesso lavoro industriale. È giusto ricordare figure del passato le cui biografie sono generalmente molto semplici: pochi soldi, poca gloria e zero riconoscimento sociale. Per restituire loro il giusto merito, vorremmo realizzare un comitato scientifico con il Corriere Innovazione (coinvolgendo industriali, professionisti ed esponenti politici) per invitare le autorità a dare il nome di scienziati e inventori alle nuove vie e ai nuovi palazzi. Magari iniziando da una donna!».