Mancini, le mosse per una nuova Italia Tornerà Zaniolo Altra chance per Balotelli
La speranza di Roberto Mancini è che il virus maledetto gli consenta di sfruttare la finestra apparsa miracolosamente tra le ipotesi dell’uefa nel momento in cui è stato rinviato di un anno Euro 2020. Gli strateghi di Nyon, con una botta di ottimismo, intenderebbero inserire nell’affollato calendario del calcio sette giorni per le Nazionali nella prima settimana di giugno, così da permettere lo svolgimento dei playoff per l’europeo e a chi, invece, il traguardo l’ha raggiunto di organizzare una o due amichevoli.
Ma è più facile che Mancio sia costretto a una lunga estate da disoccupato, sino a settembre, quando ripartirà la Nations League. Il coronavirus ha stravolto la vita di tutti, anche quella del c.t. che vive il momento con sano realismo, aspettando che passi la nottata. «L’europeo? Avremmo vinto quest’anno, vinceremo il prossimo» e non lo dice con presunzione, casomai con un pizzico di fatalismo, perché oggi ci sono questioni più importanti di cui occuparsi.
Certo, la squadra reduce da undici vittorie consecutive, un’amichevole con gli Stati Uniti più le dieci partite del girone di qualificazione, sembrava quasi pronta. Ma non è detto che non lo sia a giugno 2021. Magari sarà più forte di questa. Di sicuro diversa. Perché i giovani crescono e in dodici mesi possono diventare più solidi e rendere più omogeneo il gruppo.
Tornerà Zaniolo, ora infortunato, e non sarà un recupero di poco conto. Ma non solo: Tonali potrebbe insidiare l’intoccabile Jorginho nel ruolo di regista, Bernardeschi trovare una squadra che lo rimetta al centro del gioco, Castrovilli affinare le sue qualità. Ogni reparto potrebbe migliorare o perlomeno completarsi: è vero che tra un anno Chiellini e Acerbi imporranno una riflessione al tecnico, ma a fianco di Bonucci è lecito attendersi il definitivo salto di qualità di Romagnoli e magari il ritorno di Caldara.
A centrocampo Sensi, perseguitato dagli infortuni, dovrebbe uscire dal tunnel e ritrovare la condizione di inizio stagione. In attacco, Immobile un’altra annata così non riuscirà a farla, ma chissà che Balotelli non ritrovi se stesso all’improvviso (difficile da credere), senza dimenticare il tenace Belotti e un gruppo di ragazzi che Mancio segue con attenzione (Scamacca, Cutro
ne, Pinamonti e Favilli). E poi la prossima, potrebbe essere la stagione di Chiesa, a Firenze o altrove, e quella della definitiva consacrazione di Orsolini e il rilancio di Kean, che all’everton si è un po’ perso ma Mancini considera un predestinato. Si rimescolano le carte. Ma non si riparte da zero. Il lavoro del c.t. non sarà sprecato.
La Nazionale resta ricca di talento, la Federazione invece più povera: tra i 15 e i 20 milioni il danno calcolato per l’europeo ritardato e le amichevoli di lusso con Inghilterra e Germania cancellate. Se a giugno si giocherà, una potrebbe essere recuperata. L’altra, magari, tra settembre e novembre, in mezzo alle qualificazioni della Nations League.