Il Roland Garros si sposta a settembre senza chiedere il parere dei giocatori
Con una clamorosa mossa unilaterale, senza consultare né i giocatori né le due associazioni che organizzano il circuito professionistico maschile (Atp) e femminile (Wta), il Roland Garros comunica di aver cambiato data nel calendario del tennis a causa dell’epidemia di coronavirus che sta dilagando in Francia. E così dalla primavera (25 maggio-7 giugno), il campionato del mondo sulla terra battuta si concede di slittare in autunno: dal 20 settembre al 4 ottobre la nuova collocazione in un calendario che, sotto i colpi delle cancellazioni per la pandemia, sta impazzendo. Ciò significa che il campione in carica Rafa Nadal (foto), nel giro di sei settimane sarà chiamato a difendere i titoli dell’us Open (finale il 13 settembre) e di Parigi, con in palio due titoli Slam e 4 mila punti per il ranking mondiale. E non sorride nemmeno la Cina che, passata l’epidemia, avrebbe voluto mantenere la bella abitudine dei suoi tornei settembrini, incluso quello femminile di Wuhan, la città da cui il virus partì. Una decisione, quella della Federtennis francese, che avrà inevitabili ripercussioni su tutti gli stakeholder e scatenerà non poche polemiche. Il circuito maschile è sospeso fino al 27 aprile, quello femminile fino al 2 maggio. Presto Atp e Wta saranno chiamati a prendere una decisione sugli Internazionali d’italia (torneo combined, 4-17 maggio), attualmente appesi a un tenue filo. diverse da quelle dei collaudi di Barcellona. Lo sconvolgimento del calendario sta pure producendo problemi rilevanti sulla genesi delle monoposto 2021, la stagione del grande cambiamento tecnico. Ogni squadra aveva previsto un piano di lavoro paralello e uno specifico nella seconda metà del 2020, quando si sarebbero chiariti i rapporti di forza in pista. Ora, con l’ipotesi di farcire il calendario a fine stagione, questi programmi vengono gravemente compromessi.
Nel caso di un Mondiale 2020 dall’esito incerto i top team sarebbero costretti a mantenere uomini e investimenti sulla sfida in corso. Impegnare il personale su due fronti è complesso e costoso, anche
Simulatori e banchi Continuare a lavorare consente di cercare nuove soluzioni per migliorare i motori
alla luce dell’entrata in vigore di un tetto alle spese. Per questo c’è chi comincia a parlare di ritardare di un anno la grande riforma, la rivoluzione forse può attendere tempi migliori.