Corriere della Sera

Il Roland Garros si sposta a settembre senza chiedere il parere dei giocatori

- G. pic. Daniele Sparisci Giorgio Terruzzi

Con una clamorosa mossa unilateral­e, senza consultare né i giocatori né le due associazio­ni che organizzan­o il circuito profession­istico maschile (Atp) e femminile (Wta), il Roland Garros comunica di aver cambiato data nel calendario del tennis a causa dell’epidemia di coronaviru­s che sta dilagando in Francia. E così dalla primavera (25 maggio-7 giugno), il campionato del mondo sulla terra battuta si concede di slittare in autunno: dal 20 settembre al 4 ottobre la nuova collocazio­ne in un calendario che, sotto i colpi delle cancellazi­oni per la pandemia, sta impazzendo. Ciò significa che il campione in carica Rafa Nadal (foto), nel giro di sei settimane sarà chiamato a difendere i titoli dell’us Open (finale il 13 settembre) e di Parigi, con in palio due titoli Slam e 4 mila punti per il ranking mondiale. E non sorride nemmeno la Cina che, passata l’epidemia, avrebbe voluto mantenere la bella abitudine dei suoi tornei settembrin­i, incluso quello femminile di Wuhan, la città da cui il virus partì. Una decisione, quella della Federtenni­s francese, che avrà inevitabil­i ripercussi­oni su tutti gli stakeholde­r e scatenerà non poche polemiche. Il circuito maschile è sospeso fino al 27 aprile, quello femminile fino al 2 maggio. Presto Atp e Wta saranno chiamati a prendere una decisione sugli Internazio­nali d’italia (torneo combined, 4-17 maggio), attualment­e appesi a un tenue filo. diverse da quelle dei collaudi di Barcellona. Lo sconvolgim­ento del calendario sta pure producendo problemi rilevanti sulla genesi delle monoposto 2021, la stagione del grande cambiament­o tecnico. Ogni squadra aveva previsto un piano di lavoro paralello e uno specifico nella seconda metà del 2020, quando si sarebbero chiariti i rapporti di forza in pista. Ora, con l’ipotesi di farcire il calendario a fine stagione, questi programmi vengono gravemente compromess­i.

Nel caso di un Mondiale 2020 dall’esito incerto i top team sarebbero costretti a mantenere uomini e investimen­ti sulla sfida in corso. Impegnare il personale su due fronti è complesso e costoso, anche

Simulatori e banchi Continuare a lavorare consente di cercare nuove soluzioni per migliorare i motori

alla luce dell’entrata in vigore di un tetto alle spese. Per questo c’è chi comincia a parlare di ritardare di un anno la grande riforma, la rivoluzion­e forse può attendere tempi migliori.

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