«Il blocco totale andrà avanti»
Conte: restrizioni anche dopo il picco. Il governatore Fontana: tutti a casa o misure più severe
Nessun allentamento. «Il blocco totale prosegue» dice il premier Giuseppe Conte. E le restrizioni continueranno anche dopo che i contagi avranno raggiunto il picco. Il governatore lombardo Attilio Fontana avverte: o state tutti a casa o misure più severe.
ROMA La linea è decisa: se i cittadini continueranno a uscire «senza comprovato motivo» saranno vietati gli sport all’aperto e imposti nuovi divieti. Lo dice con chiarezza il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora in mattinata e lo ribadisce a sera il titolare degli Affari regionali Francesco Boccia. Tra le ipotesi c’è quella di imporre un orario di chiusura anticipato per gli alimentari e contingentare gli ingressi di chi va a fare la spesa, impedire il jogging anche nelle aree verdi non recintate, limitare gli spostamenti giustificati da esigenze lavorative che invece non sono dimostrate. Con un decreto della ministra dei Trasporti Paola De Micheli è già stato limitato il traffico ferroviario e di fatto bloccati i collegamenti con Sicilia e Sardegna. Adesso si attende il fine settimana proprio per monitorare situazioni di rischio, come eventuali spostamenti nelle seconde case o comunque «uscite» in più di due persone. E a quel punto potrebbe scattare una nuova — e più decisa — stretta.
In strada
Il primo avvertimento arriva da Spadafora. I controlli effettuati da polizia e carabinieri dimostrano che è ancora altissimo il numero di chi fa sport all’aperto in gruppo o comunque utilizza questa scusa per stare fuori casa molte ore. Comportamento vietato dal decreto, tanto che molti sindaci hanno deciso di chiudere i parchi. E così a rischiare sono tutti coloro che invece hanno esigenza di praticare attività motoria e lo fanno rispettando le regole. Dice infatti il titolare dello Sport: «Quando abbiamo lasciato questa opportunità, lo abbiamo fatto perché la comunità medico-scientifica ci diceva di dare la possibilità a molte persone di correre anche per altre patologie sanitarie. Ma l’appello generale era quello di restare a casa: se non viene ascoltato saremo costretti a
Le restrizioni porre un divieto assoluto per le attività all’aperto».
Alimentari e negozi
Con il trascorrere delle ore e con i dati diffusi dalla Protezione Civile che dimostrano un numero di contagi ancora alto, appare chiara la necessità di intimare ai cittadini la necessità di non uscire. Lo fa Boccia quando ricorda che «sul piano dei comportamenti, il vaccino è ognuno di noi se resta a casa» e conferma come il governo «sta valutando se fare una stretta ulteriore». Una delle ipotesi è la riduzione dell’orario di apertura degli alimentari e dei supermercati per impedire alle persone di stare fuori fino a tardi e consentire l’ingresso nei negozi più piccoli a una persona per volta per evitare contatti. Se anche questo non dovesse bastare, si sarebbe costretti a limitare il compito di fare la spesa e andare in farmacia a un unico componente di ogni nucleo familiare, ma si tratta di una misura estrema che il governo mira in ogni modo a scongiurare. «Serve autodisciplina e autocontrollo», ribadisce la ministra dell’interno Luciana Lamorgese, che ha chiesto l’intensificazione dei controlli e non ha escluso — come per la Campania — che i comitati per l’ordine e la sicurezza possano disporre per la vigilanza anche dei soldati.
Treni, aerei e traghetti
Nuove limitazioni sono state invece già previste dal decreto firmato dalla ministra dei Trasporti Paola De Micheli per spostamenti giustificati in maniera fittizia con motivi di lavoro. Sono state limitate le tratte dell’alta Velocità e gli Intercity (l’elenco dei treni confermati si trova sui siti delle Ferrovie e anche su Corriere.it). Per collegare la Sicilia alla Calabria sono previste soltanto quattro corse al giorno nello stretto di Messina. Possono imbarcarsi soltanto viaggiatori a piedi, in auto o moto, mentre è vietato ai pullman. Resta consentito invece il trasporto delle merci. Discorso analogo per i collegamenti con la Sardegna. Dopo aver chiuso i collegamenti aerei si è deciso che anche i voli privati o noleggiati possano decollare solo per motivi fondati lavoro e salute e autorizzati dal presidente della Regione.