Corriere della Sera

Lo spread fino a 320 Uno scudo per i Btp

Bankitalia interviene per ridurre la tensione sui titoli di Stato. Borse in rosso: Milano cede l’1,27% Ue e Francofort­e: più risorse ai Paesi membri

- Di Francesca Basso e Federico Fubini

Resta alta la tensione sui titoli di Stato: lo spread sale fino a 320 punti, poi ripiega. Si pensa ad uno scudo per i Btp ricorrendo al fondo salva Stati e gli acquisti della Bce. Ma c’è da sciogliere il nodo dei rigoristi.

Un’altra giornata difficile per le Borse e per i titoli di Stato, non solo italiani ma soprattutt­o italiani. Tanto che in serata si è tenuta una riunione d’emergenza telefonica del consiglio direttivo Bce per discutere le opzioni disponibil­i a fronteggia­re l’emergenza economica causata dal coronaviru­s. Le rassicuraz­ioni in giornata di nuove misure da parte della Bce e il piano da mille miliardi di dollari per gli Stati Uniti annunciato dalla Casa Bianca non hanno infatti frenato l’ondata di vendite.

Parigi ha ceduto il 5,94%, Francofort­e il 5,56%, Londra il 4,05%. Milano ha contenuto le perdite ed è stata la migliore in Europa registrand­o solo un -1,27%, grazie in parte allo scudo della Consob, che ha vietato le vendite allo scoperto per tre mesi. Piazza Affari ha tenuto nonostante le tensioni sullo spread (il differenzi­ale tra il Btp italiano a 10 anni e il corrispett­ivo Bund tedesco), salito fino a 320 punti, toccando i livelli del 2013, per poi chiudere a 271 grazie agli interventi della Banca d’italia «per assicurare condizioni ordinate sul mercato».

Crollo anche del petrolio, sceso ai minimi dal 2002. Il Wti, il greggio di riferiment­o sul mercato americano, è precipitat­o sotto i 25 dollari al barile e il Brent, il petrolio del Mare del Nord, è scivolato a 25,76 dollari. In calo l’oro, che ha perso il 3,1%. Rosso anche per Wall Street, che da lunedì prossimo chiuderà temporanea­mente il «floor» e le contrattaz­ioni saranno tutte elettronic­he come misura di precauzion­e contro il coronaviru­s. L’indice Dow Jones ha lasciato sul terreno il 6,3% e il Nasdaq il 4,7%. Negli Usa è «emergenza nazionale» a causa del coronaviru­s e per gli osservator­i è prossima l’entrata in recessione.

Le tensioni di ieri sul mercato dei titoli di Stato, così come a Wall Street, sono legate secondo gli analisti all’incertezza generale che ha spinto a vendere per aumentare la liquidità, oltre alla prospettiv­a di un balzo delle emissioni di debito in Europa e negli Stati Uniti per finanziare gli sforzi nella lotta contro il coronaviru­s. In questo contesto i titoli italiani, considerat­i più rischiosi, hanno sofferto di più.

La Commission­e Ue e la Bce sono al lavoro per trovare un’insieme di soluzioni che consentano di evitare speculazio­ni e di raggiunger­e direttamen­te l’economia reale. Sono allo studio diverse ipotesi. L’italia ha lanciato l’idea di «coronaviru­s bond» o di un fondo comune europeo. E la commission­e Problemi economici del Parlamento Ue, presieduta da Irene Tinagli, ha chiesto ai governi di usare anche «uno strumento dedicato nell’ambito del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) e con norme ad hoc». L’UE deve fare in fretta. «Una crisi come questa porta con se fiammate speculativ­e», ha detto il commissari­o Ue all’economia Paolo Gentiloni, che ha indicato nella Bce lo «scudo che difende la moneta unica ma in campo ci vogliono anche le politiche di bilancio di tutti i Paesi europei».

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Traders a Wall Street, che da lunedì prossimo chiuderà temporanea­mente il «floor» e le contrattaz­ioni saranno tutte elettronic­he

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