Lo spread fino a 320 Uno scudo per i Btp
Bankitalia interviene per ridurre la tensione sui titoli di Stato. Borse in rosso: Milano cede l’1,27% Ue e Francoforte: più risorse ai Paesi membri
Resta alta la tensione sui titoli di Stato: lo spread sale fino a 320 punti, poi ripiega. Si pensa ad uno scudo per i Btp ricorrendo al fondo salva Stati e gli acquisti della Bce. Ma c’è da sciogliere il nodo dei rigoristi.
Un’altra giornata difficile per le Borse e per i titoli di Stato, non solo italiani ma soprattutto italiani. Tanto che in serata si è tenuta una riunione d’emergenza telefonica del consiglio direttivo Bce per discutere le opzioni disponibili a fronteggiare l’emergenza economica causata dal coronavirus. Le rassicurazioni in giornata di nuove misure da parte della Bce e il piano da mille miliardi di dollari per gli Stati Uniti annunciato dalla Casa Bianca non hanno infatti frenato l’ondata di vendite.
Parigi ha ceduto il 5,94%, Francoforte il 5,56%, Londra il 4,05%. Milano ha contenuto le perdite ed è stata la migliore in Europa registrando solo un -1,27%, grazie in parte allo scudo della Consob, che ha vietato le vendite allo scoperto per tre mesi. Piazza Affari ha tenuto nonostante le tensioni sullo spread (il differenziale tra il Btp italiano a 10 anni e il corrispettivo Bund tedesco), salito fino a 320 punti, toccando i livelli del 2013, per poi chiudere a 271 grazie agli interventi della Banca d’italia «per assicurare condizioni ordinate sul mercato».
Crollo anche del petrolio, sceso ai minimi dal 2002. Il Wti, il greggio di riferimento sul mercato americano, è precipitato sotto i 25 dollari al barile e il Brent, il petrolio del Mare del Nord, è scivolato a 25,76 dollari. In calo l’oro, che ha perso il 3,1%. Rosso anche per Wall Street, che da lunedì prossimo chiuderà temporaneamente il «floor» e le contrattazioni saranno tutte elettroniche come misura di precauzione contro il coronavirus. L’indice Dow Jones ha lasciato sul terreno il 6,3% e il Nasdaq il 4,7%. Negli Usa è «emergenza nazionale» a causa del coronavirus e per gli osservatori è prossima l’entrata in recessione.
Le tensioni di ieri sul mercato dei titoli di Stato, così come a Wall Street, sono legate secondo gli analisti all’incertezza generale che ha spinto a vendere per aumentare la liquidità, oltre alla prospettiva di un balzo delle emissioni di debito in Europa e negli Stati Uniti per finanziare gli sforzi nella lotta contro il coronavirus. In questo contesto i titoli italiani, considerati più rischiosi, hanno sofferto di più.
La Commissione Ue e la Bce sono al lavoro per trovare un’insieme di soluzioni che consentano di evitare speculazioni e di raggiungere direttamente l’economia reale. Sono allo studio diverse ipotesi. L’italia ha lanciato l’idea di «coronavirus bond» o di un fondo comune europeo. E la commissione Problemi economici del Parlamento Ue, presieduta da Irene Tinagli, ha chiesto ai governi di usare anche «uno strumento dedicato nell’ambito del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) e con norme ad hoc». L’UE deve fare in fretta. «Una crisi come questa porta con se fiammate speculative», ha detto il commissario Ue all’economia Paolo Gentiloni, che ha indicato nella Bce lo «scudo che difende la moneta unica ma in campo ci vogliono anche le politiche di bilancio di tutti i Paesi europei».