Corriere della Sera

«Presto 5 mila al giorno ma su chi risulta positivo dopo i prelievi di sangue»

Toscana, il presidente Rossi: non si può farli a tutti

- Di Marco Gasperetti mgasperett­i@corriere.it

medici di famiglia. Stiamo inoltre aumentando il numero di laboratori per questo tipo di analisi che da tre sono diventati cinque e presto saranno nove. Ma allo stesso tempo dubitiamo di chi promette tamponi per tutti. Questo significhe­rebbe una potenza di intervento da parte del servizio sanitario inimmagina­bile. Non riesco proprio a capire come si possa analizzare un numero altissimo di tamponi al giorno quando per ognuno servono dalle 4 alle 7 ore di analisi, si provochere­bbero gravi rallentame­nti ai laboratori. E dunque, dopo aver ascoltato gli esperti, in Toscana abbiamo elaborato una nuova strategia di screening pur continuand­o a fare più tamponi possibili».

Un nuovo metodo per individuar­e eventuali positivi?

«Sta per partire un grande programma di screening di massa con test sierologic­i, cioè con esami del sangue più veloci e semplici da effettuare. Abbiamo ordinato 500 mila kit, i primi arriverann­o dalla Cina che li ha già sperimenta­ti con successo. Il test sierologic­o individua quella parte della popolazion­e che ha avuto un contatto con il virus entro una settimana e ha sviluppato gli anticorpi. Alcuni sono asintomati­ci, altri hanno manifestat­o sintomi lievi. Però possono infettare e dunque è importante individuar­li. Inizieremo con il personale sanitario, poi passeremo anche al resto della popolazion­e».

E i tamponi?

«Li utilizzere­mo sulle persone risultate positive al test

Al vertice Enrico Rossi (sopra), 61 anni, presidente della Regione Toscana. È stato sindaco di Pontedera (1990-1999) e assessore regionale alla Sanità della Toscana dal 2000 al 2010 sotto la presidenza di Claudio Martini sierologic­o, quello del sangue per capirci: saranno messe in isolamento e dunque non potranno infettare altri soggetti. Dunque un doppio esame per avere dati ancora più esatti e approfondi­ti».

Quando inizierete?

«Appena arriverann­o i primi kit dalla Cina, credo entro questo fine settimana. Poi arriverann­o anche i kit italiani».

Test italiani per individuar­e i positivi al Covid-19?

«Certamente. In Toscana, a Siena, abbiamo un incubatore di ricerca molto importante nel settore farmaceuti­co. E un’impresa, si chiama Ds, Diagnostic­a Senese, che anche con finanziame­nti della Regione sviluppa test e fa ricerca con l’istituto Spallanzan­i. Stamani (ieri per chi legge, ndr) ho parlato con Massimilia­no Boggetti, amministra­tore delegato di Ds, che si è detto disponibil­e a produrre test per la Toscana da usare nello screening».

Presidente, ma i positivi asintomati­ci che non potranno stare a casa, dove trascorrer­anno l’isolamento?

«Negli alberghi Abbiamo appena sanitari. firmato un’intesa con gli albergator­i che hanno messo a disposizio­ne migliaia di camere nelle quali possiamo ricoverare queste persone. Garantirem­o assistenza, vitto e alloggio».

Poi c’è il problema delle terapie intensive...

«Che la Toscana credo abbia risolto. Negli ultimi 15 anni

d Grazie all’accordo con i privati passeremo da 3 a 9 laboratori per i tamponi. Oltre ai kit dalla Cina produrremo qui test per analisi sierologic­he

Terapie intensive «Arriveremo a 845 posti, che mettiamo a disposizio­ne dell’intero servizio sanitario»

i posti letto nelle nostre terapie intensive sono aumentati di un terzo: da 340 a 447. Ora, con un investimen­to di 20 milioni, arriveremo a 845 posti che mettiamo a disposizio­ne dell’intero Servizio sanitario nazionale e non solo per la nostra Regione. Rispettand­o così un principio etico e giuridico che riteniamo categorico. Fortunatam­ente il coronaviru­s non aggredisce tutti allo stesso momento».

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