«Presto 5 mila al giorno ma su chi risulta positivo dopo i prelievi di sangue»
Toscana, il presidente Rossi: non si può farli a tutti
medici di famiglia. Stiamo inoltre aumentando il numero di laboratori per questo tipo di analisi che da tre sono diventati cinque e presto saranno nove. Ma allo stesso tempo dubitiamo di chi promette tamponi per tutti. Questo significherebbe una potenza di intervento da parte del servizio sanitario inimmaginabile. Non riesco proprio a capire come si possa analizzare un numero altissimo di tamponi al giorno quando per ognuno servono dalle 4 alle 7 ore di analisi, si provocherebbero gravi rallentamenti ai laboratori. E dunque, dopo aver ascoltato gli esperti, in Toscana abbiamo elaborato una nuova strategia di screening pur continuando a fare più tamponi possibili».
Un nuovo metodo per individuare eventuali positivi?
«Sta per partire un grande programma di screening di massa con test sierologici, cioè con esami del sangue più veloci e semplici da effettuare. Abbiamo ordinato 500 mila kit, i primi arriveranno dalla Cina che li ha già sperimentati con successo. Il test sierologico individua quella parte della popolazione che ha avuto un contatto con il virus entro una settimana e ha sviluppato gli anticorpi. Alcuni sono asintomatici, altri hanno manifestato sintomi lievi. Però possono infettare e dunque è importante individuarli. Inizieremo con il personale sanitario, poi passeremo anche al resto della popolazione».
E i tamponi?
«Li utilizzeremo sulle persone risultate positive al test
Al vertice Enrico Rossi (sopra), 61 anni, presidente della Regione Toscana. È stato sindaco di Pontedera (1990-1999) e assessore regionale alla Sanità della Toscana dal 2000 al 2010 sotto la presidenza di Claudio Martini sierologico, quello del sangue per capirci: saranno messe in isolamento e dunque non potranno infettare altri soggetti. Dunque un doppio esame per avere dati ancora più esatti e approfonditi».
Quando inizierete?
«Appena arriveranno i primi kit dalla Cina, credo entro questo fine settimana. Poi arriveranno anche i kit italiani».
Test italiani per individuare i positivi al Covid-19?
«Certamente. In Toscana, a Siena, abbiamo un incubatore di ricerca molto importante nel settore farmaceutico. E un’impresa, si chiama Ds, Diagnostica Senese, che anche con finanziamenti della Regione sviluppa test e fa ricerca con l’istituto Spallanzani. Stamani (ieri per chi legge, ndr) ho parlato con Massimiliano Boggetti, amministratore delegato di Ds, che si è detto disponibile a produrre test per la Toscana da usare nello screening».
Presidente, ma i positivi asintomatici che non potranno stare a casa, dove trascorreranno l’isolamento?
«Negli alberghi Abbiamo appena sanitari. firmato un’intesa con gli albergatori che hanno messo a disposizione migliaia di camere nelle quali possiamo ricoverare queste persone. Garantiremo assistenza, vitto e alloggio».
Poi c’è il problema delle terapie intensive...
«Che la Toscana credo abbia risolto. Negli ultimi 15 anni
d Grazie all’accordo con i privati passeremo da 3 a 9 laboratori per i tamponi. Oltre ai kit dalla Cina produrremo qui test per analisi sierologiche
Terapie intensive «Arriveremo a 845 posti, che mettiamo a disposizione dell’intero servizio sanitario»
i posti letto nelle nostre terapie intensive sono aumentati di un terzo: da 340 a 447. Ora, con un investimento di 20 milioni, arriveremo a 845 posti che mettiamo a disposizione dell’intero Servizio sanitario nazionale e non solo per la nostra Regione. Rispettando così un principio etico e giuridico che riteniamo categorico. Fortunatamente il coronavirus non aggredisce tutti allo stesso momento».