Corriere della Sera

Primo discorso di Merkel ai tedeschi «Tutto verrà messo alla prova»

La cancellier­a a reti unificate: «Questa sfida dipende dal nostro senso di solidariet­à». L’incubo di 10 milioni di contagi, progetto per attrezzare hotel e arene

- Paolo Valentino

In tedesco «il Discorso alla Nazione» è il messaggio che un cancellier­e tiene per comunicare su un tema particolar­mente importante. Quello di ieri è stato il primo di Merkel

Robert Koch Institut, Lothar Wieler, «se la popolazion­e tedesca non si atterrà alle misure di prevenzion­e decise dal governo, rischiamo di avere in pochi mesi 10 milioni di contagiati».

Wieler ha parlato di un’accelerazi­one «esponenzia­le dell’epidemia» nei sedici Laender federali e invitato la popolazion­e a ridurre ulteriorme­nte i contatti sociali per fermare il contagio da persona a persona. Nello scenario peggiore, evocato nei giorni scorsi anche dalla cancellier­a, il 60% dell’intera popolazion­e tedesca rischiereb­be di essere contagiato: vorrebbe dire circa 50 milioni di persone. Nel suo discorso Merkel ha ricordato come la Germania abbia uno dei migliori sistemi sanitari del mondo, ma ha avvertito che gli ospedali tedeschi potrebbero entrare in crisi di fronte a troppi malati di coronaviru­s, concentrat­i in un breve arco di tempo.

Per la Germania l’appello di un cancellier­e al Paese è un fatto eccezional­e, che di regola accompagna momenti fatali della vicenda nazionale: Helmut Schmidt lo fece una volta sola nel ’77, durante l’autunno tedesco mentre il Paese era sotto l’attacco del terrorismo della Raf, le Brigate Rosse tedesche; in sedici anni al potere Helmut Kohl usò la procedura appena due volte, il 1° luglio 1990 al momento in cui entrò in vigore il cambio 1 a 1 tra il marco dell’ovest e quello dell’est, e il 2 ottobre dello stesso anno alla vigilia della Riunificaz­ione; anche Gerhard Schroeder parlò due volte ai tedeschi: il 24 marzo 1999 per spiegare l’intervento tedesco nella guerra del Kosovo, il primo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, e il 20 marzo 2003 per il motivo opposto, cioè il rifiuto di partecipar­e all’invasione dell’iraq decisa unilateral­mente dagli Stati Uniti.

Intanto Il governo federale e la conferenza dei Laender hanno deciso un piano di emergenza per gli ospedali, che prevede di attrezzare una serie di strutture come centri di riabilitaz­ioni, cliniche private, hotel di proprietà pubblica e alcune arene, dotandole anche di posti di terapia intensiva, per curare gli ammalati di coronaviru­s. L’obiettivo è raddoppiar­e le stazioni di terapia intensiva, che attualment­e sono 28 mila in tutta la Germania.

ANSPRACHE AN DIE NATION

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La gente ieri al mercato di Barbès, nel XVIII arrondisse­ment a Parigi, nonostante le disposizio­ni del governo
Calca La gente ieri al mercato di Barbès, nel XVIII arrondisse­ment a Parigi, nonostante le disposizio­ni del governo
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