Il panico di Londra (pronta allo stop) E Boris cambia piano: scuole e college chiusi
venivano effettuati solo sui malati gravi o i pazienti con complicazioni. Johnson mira ad aumentare le capacità sino ad effettuare 25.000 tamponi al giorno, ma al momento non sono sottoposti ai test neanche i medici e gli infermieri del sistema sanitario che sono in prima linea e che, lamentano, non hanno tute, mascherine o protezione per gli occhi. L’nhs è una priorità, ha sottolineato Johnson. «Stiamo lavorando sodo per aumentare la produzione degli strumenti necessari». In particolare i respiratori e i letti di terapia intensiva. Sono stati disdetti così tutti gli interventi non necessari a partire dal 15 aprile. L’obiettivo è di fare posto ai malati di Covid-19, che, come era inevitabile, coinvolgono anche Downing Street. Diversi membri dello staff sono in autoisolamento, così come Neil Ferguson, il professore autore dello studio dell’imperial College di Londra che ha portato il governo a cambiare tattica dall’immunità di gregge alla soppressione dei contagi. Anche la fidanzata del primo ministro, Carrie Symonds, che è incinta, si è autoisolata, ma il timore è che a Londra la gente continui ad andare al lavoro: la metropolitana è piena.
L’economia e l’impatto del virus sui bilanci delle grandi industrie così come sui portafogli delle famiglie rimane un’incognita che per i britannici è terrificante quanto il numero delle vittime. La sterlina è precipitata, la Honda chiuderà la fabbrica di Swindon,
le linee aeree annunciano che dovranno rinunciare a una fetta di personale e che il futuro è incerto. I lavoratori autonomi non sanno come pagare l’affitto e le misure annunciate solo due giorni fa dal cancelliere dello scacchiere, pari a prestiti per 330 miliardi di sterline e 20 miliardi di liquidità, sembrano già poco più di un cerotto temporaneo. Tra le chiusure e il bilancio dei decessi, una buona notizia. Esiste un test per gli anticorpi. «Lo abbiamo e stiamo valutando come farlo arrivare alla popolazione», ha sottolineato Johnson, così che chi avrà sviluppato l’immunità «avrà luce verde» per continuare a lavorare e aiutare gli altri.
Test per gli anticorpi Johnson ha annunciato che verrà usato per dare una «luce verde» a chi ha l’immunità