Il silenzio una prigione invisibile
Impotenti, come Salma fuggita dalla Siria Raccolta fondi per comprare le attrezzature
Il tricolore
● La facciata di Palazzo Madama, per decisione del presidente del Senato Elisabetta Casellati, sarà illuminata con i colori della bandiera italiana fino alla fine dell’emergenza sanitaria. «Una scelta simbolica per dare un segnale di vicinanza delle istituzioni. Guardiamo al tricolore — dichiara Casellati
— per sentirci ancora più uniti nel nome di quei valori di coraggio, solidarietà, sacrificio e fiducia nel futuro che hanno sempre ispirato la nostra storia».
In questi giorni mi vengono spesso in mente le parole di Salma. «La guerra all’inizio mente, non te ne accorgi. Continui a fare progetti, minimizzi anche se piano piano ti vengono portati via pezzetti di libertà sempre più grandi». Salma è nata e cresciuta a Damasco in una famiglia numerosa. Mi racconta che era pronta ad iscriversi alla facoltà d’informatica. «Un attimo prima avevo una vita normale e poi sono iniziati gli scioperi, le dimostrazioni pubbliche, i primi scontri violenti, i primi morti. Pensavamo alla guerra come una cosa impossibile e soprattutto immotivata. Poi qualcuno per qualcun altro è diventato il nemico da combattere. Poi sono andata via». È l’alba del decimo giorno di quarantena. Ho paura nonostante non ci siano bombe, palazzi distrutti, mine antiuomo e corpi dilaniati. Ho il terrore di vedere oltre, di prendere piena consapevolezza della mia impotenza, dell’impotenza di ogni piccolo uomo di fronte ai grandi eventi della Storia. C’è solo un silenzio immobile e gente chiusa in casa. Penso a Salma, incredula, spaventata, impotente. Penso a quanto ci sentissimo diversi da tutti gli uomini soli, prigionieri e spaventati sparsi nel mondo fino a qualche giorno fa. E non riesco a dormire.
(Elisa Ferazzoli)
ABrescia le aziende stanno chiudendo una dopo l’altra, anche la mia, e stando a casa ho avuto il tempo di riflettere. La sera non si sente nulla, silenzio totale, non si sente neanche il brusio delle fabbriche incessanti nella notte, una calma mischiata ad un’aria così pulita e fresca, che mi mette un’inquietudine strana. A casa ho la mia famiglia, Internet, le serie tv ecc. Vero, ma la mancanza di contatto umano esterno si fa sentire, sembra una prigione invisibile, come se fossi stato privato di qualcosa senza la quale ti senti incompleto, per ora riesco a trovare rifugio e conforto nella musica, nella solidarietà mostrata da molti, nella speranza che unendo le forze batteremo il virus e che un giorno racconteremo questa storia ai nostri figli e nipoti.
(Ahmed Syed, 21 anni)
Corriere della Sera, La 7 e La Gazzetta dello Sport promuovono una raccolta fondi destinata all’acquisto di attrezzature mediche di prima necessità. È possibile effettuare versamenti con bonifico bancario sul conto 55000/1000/172051 presso Intesa Sanpaolo Filiale Terzo Settore Milano Città intestato a «UN AIUTO CONTRO IL CORONAVIRUS».
Il codice IBAN per le donazioni dall’italia è IT09Q03069096061000001 72051.
In alternativa si può usare un codice semplificato che va inserito nel campo beneficiario per versamenti e bonifici senza commissioni esclusivamente da Intesa Sanpaolo: 9764.
Per le donazioni dall’estero vale lo stesso IBAN con il codice Bic/swift: BCI TIT MM.
In un momento difficile per l’intero Paese c’è bisogno di lanciare una richiesta di aiuti concreti per dare una risposta