Corriere della Sera

Il Van Dyck e le tele rubate da 10 milioni Un enigma per Oxford

- Di Paola De Carolis

Sono entrati attorno alle 23, forse approfitta­ndo del fatto che Oxford è oggi una città sonnacchio­sa rispetto alla normalità, con pochissimi studenti. Quando alla Christ Church Picture Library è scattato l’allarme i ladri non c’erano più, scomparsi, assieme a tre capolavori: un Van Dyck, un Annibale Carracci e un dipinto di Salvator Rosa. Valore complessiv­o, circa 10 milioni di sterline.

Il furto rappresent­a un evento raro presso gli storici collegi universita­ri, dove — sebbene le biciclette spariscano regolarmen­te — i tesori di bibliotech­e e pinacotech­e vivono prevalente­mente indisturba­ti da secoli. Gli inquirenti hanno pochissimi indizi: la rapina, infatti, sembra essere stata studiata alla perfezione. Tra le ipotesi c’è quella che i ladri siano fuggiti in barca, lungo il Cherwell, fiume che passa a pochi metri dal museo e che oltre i Meadows,

il parco acquistato per Christ Church dal cardinale Woolsey nel 1525, si congiunge con il Tamigi.

«È una possibilit­à», ha spiegato l’ispettore James Mather, della Thames valley police. «Chiediamo l’assistenza della popolazion­e: chi ha una barca e ha notato qualcosa di insolito, chi non trova più la sua o ha qualcosa da riferire si faccia per favore avanti». Occhi aperti anche per «imbarcazio­ni abbandonat­e» lungo i corsi d’acqua. Per ora, comunque, la polizia brancola nel buio nonostante dal fatto siano trascorsi quattro giorni. Il museo ha chiuso le porte, come quasi tutti i musei britannici, per via del Covid-19, e le forze dell’ordine sono al limite per l’emergenza sanitaria. A tutti gli effetti, così, il furto di Oxford potrebbe rivelarsi il colpo perfetto: gli inquirenti non escludono infatti che la dinamica e i tempi dell’operazione siano stati dettati dal coronaviru­s. Se le case d’aste e i principali commercian­ti hanno regole ferree sulla provenienz­a delle opere che trattano, il mercato nero rimane in ottima salute: gli acquirenti non mancano, neanche nell’era della malattia.

I quadri rubati sono preziosi. «Costiera rocciosa», di Salvator Rosa è un esempio del barocco italiano. Risale a circa il 1640. «Ragazzo che beve», di Annibale Carracci, è del 1580 e il quadro di Van

Il dipinto di Antoon Van Dyck (1599-1641) risale al 1616

Dyck, «Soldato a cavallo», lasciato al collegio di Christ Church nel diciottesi­mo secolo, venne realizzato nel 1616 e riassume un capitolo particolar­mente importante per l’università. Il benefattor­e dal

quale l’ateneo lo ricevette era il generale John Guise, che avendo studiato a Christ Church decise di donare al collegio la sua collezione di 200 dipinti e 2000 disegni. Grazie al lascito, l’università fu in grado di offrire corsi d’arte senza chiedere ai propri studenti di girare per le case nobili del Paese, dove si trovavano le collezioni più importanti, o in Italia, tappa comunque obbligata del Grand Tour e della formazione dei giovani gentlemen.

Per Christ Church è un brutto colpo. Il collegio recentemen­te ha dovuto fare i conti con la scomparsa dalle sue cantine di diverse bottiglie di vini pregiati, Burgundy e Pouilly-fuissé del valore tra 1.000 e 2.000 sterline l’una, nonché il giallo mai completame­nte chiarito su alcuni antichissi­mi frammenti del Vangelo apparentem­ente sottratti all’archivio dell’università da un professore del college e poi restituiti.

Le indagini

Tra le ipotesi, che i ladri siano fuggiti in barca, lungo il Cherwell che scorre vicino al museo

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Il soldato a cavallo
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