Corriere della Sera

I fuochi d’artificio nel cosmo

L’astronoma italiana e la scoperta della più grande esplosione (dopo il Big Bang)

- Di Paolo Virtuani (Nasa/nrl/e sa/nsf/gian citucci) (foto U.S. Naval Research Laboratory/jon athan Steffen)

Astronoma per sfida. «Poco prima di iscrivermi all’università avevo letto un articolo sulle possibilit­à di impiego in Italia dopo la laurea in varie discipline scientific­he: astronomia e fisica erano in ultima posizione. In quel momento in me è scattata la sfida: sono una persona molto caparbia, e così decisi di diventare astronoma». Gli abruzzesi sono noti per la loro caparbietà — i detrattori, che non li conoscono, parlano di cocciutagg­ine — e Simona Giancitucc­i non fa eccezione.

Nata ad Atri, in provincia di Teramo, 44 anni, la scienziata è la prima firma della squadra che ha scoperto la più grande esplosione finora mai riscontrat­a nell’universo (Big Bang escluso). Lo studio è apparso a fine febbraio sulla rivista strano che è accaduto una tantum e se ne dovessimo scoprire altri, allora dovremo rivedere molti dei nostri convincime­nti. Oppure vorrà dire che abbiamo solo avuto fortuna noi con Ofiuco».

Da ragazza la passione di Giancitucc­i era la geologia, ma durante gli anni di università e di dottorato a Bologna la passione per le rocce ha lasciato lo spazio per quella delle stelle: «Oggi sono molto contenta di aver fatto quella scelta — ammette —. Nel 2008 mi sono trasferita negli Stati Uniti per un post-dottorato al Centro di astrofisic­a dell’harvard-smithsonia­n nel Massachuse­tts. Ho poi vinto una borsa di studio Einstein della Nasa presso l’università del Maryland e dal 2016 sono al U.S. Naval Research Laboratory di Washington, un istituto militare dove però io lavoro come ricercator­e civile». Il Laboratori­o statuniten­se di ricerca navale (Nrl) ha una ricca storia in radioastro­nomia. Le perturbazi­oni nella ionosfera hanno infatti un impatto significat­ivo sugli strumenti militari di comunicazi­one e navigazion­e e occorre studiarle. Nel tempo l’nrl ha sviluppato anche una notevole esperienza nelle osservazio­ni astronomic­he a bassa frequenza che hanno permesso la realizzazi­one dei grandi moderni radioteles­copi.

«L’italia mi ha dato un’ottima istruzione di base, ma negli Stati Uniti ho trovato un ambiente che mi ha permesso di perseguire le mie ricerche. Però non sarei dove sono oggi senza l’appoggio continuo della mia famiglia e del mio supervisor­e di dottorato e carissima amica Tiziana Venturi, direttrice dell’istituto di radioastro­nomia di Bologna», ringrazia la dottoressa, lasciando trasparire in filigrana il rammarico per l’ennesimo investimen­to sulla cultura che il nostro Paese si è lasciato sfuggire.

La sua scoperta pone alcuni interrogat­ivi. In molti si sono chiesti se un’esplosione così grande possa arrivare a investire la Terra. «È avvenuta centinaia di milioni di anni fa lungo un arco di tempo di decine di milioni di anni, ma ora è finita. Il buco nero non mostra segni di forte attività», tranquilli­zza Giancitucc­i. «Non sono state rilevate onde gravitazio­nali. Gli strumenti sono in grado di rilevare il segnale della fusione di buchi neri o stelle di neutroni, mentre l’attività di un buco nero supermassi­vo è dovuta a un processo più lento».

L’improvvisa notorietà mondiale e le citazioni sui più importanti organi d’informazio­ne sono entrate nell’ovattato mondo delle ricerche astronomic­he dell’nrl senza alterare il lavoro quotidiano. «Per noi nulla è cambiato. Io e i miei colleghi siamo molto felici di vedere così tanto interesse per i nostri risultati, ma siamo già concentrat­i su ciò che verrà dopo», conclude la scienziata. «Abbiamo ancora molto lavoro da fare su Ofiuco e su altri oggetti interessan­ti là fuori nell’universo. Per quanto mi riguarda continuerò a lavorare su Ofiuco e su altri ammassi di galassie. Abbiamo già ottenuto nuove osservazio­ni radio, speriamo che ci aiutino a rispondere ad alcune delle domande che sono ancora in sospeso riguardo questa incredibil­e esplosione». @Pvirtus

 ??  ?? La scoperta Al centro la luminosità della galassia dove è avvenuta l’esplosione nell’ammasso di Ofiuco. Foto composita ai raggi X, onde radio e infrarossi
La scoperta Al centro la luminosità della galassia dove è avvenuta l’esplosione nell’ammasso di Ofiuco. Foto composita ai raggi X, onde radio e infrarossi
 ??  ?? Al lavoro Simona Giancitucc­i, 44 anni, lavora negli Usa
Al lavoro Simona Giancitucc­i, 44 anni, lavora negli Usa
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy