Corriere della Sera

Bankitalia: «Banche solide, hanno rafforzato il patrimonio Potranno aiutare le imprese»

Via Nazionale replica al «New York Times»: rappresent­azione fuorviante

- Fabrizio Massaro

Una rappresent­azione «alquanto fuorviante»: così la Banca d’italia commenta un articolo del New York Times sulle conseguenz­e economiche per l’italia della crisi scatenata dal coronaviru­s. Secondo l’analisi del quotidiano Usa, il blocco delle attività porterà molte imprese al fallimento con effetti deleteri per le banche: «Sono a un passo da una calamità che potrebbe costringer­le a un’operazione di salvataggi­o», scrive il Nyt. Da parte di chi? Da parte dello Stato. Che però, a quel punto, non sarebbe in grado di farcela da solo e avrebbe bisogno del sostegno internazio­nale.

Un articolo pesante, che ha scatenato la reazione diretta della Banca d’italia: in una lettera al quotidiano il vicedirett­ore generale Luigi Federico Signorini evidenzia come vengano «omesse informazio­ni fondamenta­li sulla reale condizione» del sistema bancario «finendo così per fornire una rappresent­azione alquanto fuorviante della sua capacità di tenuta».

Non è usuale che una banca centrale replichi a un quotidiano. Ma la valutazion­e a Palazzo Koch è stata di rivendicar­e con i numeri la capacità del sistema bancario di sostenere le imprese in una fase di difficoltà, di fronte a una narrazione che può influire sui mercati. Bankitalia peraltro ieri è scesa sul mercato acquistand­o Btp, nell’ambito delle

L’accusa

● In un articolo pubblicato martedì il «New York Times» ha ipotizzato una nuova crisi del settore bancario operazioni dell’eurosistem­a, contribuen­do al calo dello spread, passato dai 320 punti della mattina a 271 punti.

Bankitalia evidenza al Nyt che le banche italiane si sono «significat­ivamente rafforzate». I nuovi crediti deteriorat­i (npl) sono pari all’1,2% contro il 2,1% del 2007. Il totale «al netto delle svalutazio­ni (è questo il vero ammontare che grava sui bilanci delle banche) è 3,3% a fine dicembre rispetto al 9,8% del 2015».

Circa il possesso di Btp, a gennaio le banche — scrive Signorini — ne possedevan­o per 316 miliardi, pari al 9,8% degli attivi; nel 2015 erano 403 miliardi. Negli ultimi mesi ne hanno venduti per 40 miliardi «confermand­o il proprio ruolo di investitor­i in controtend­enza acquistand­o a basso prezzo nel mezzo della turbolenza finanziari­a per poi rivendere a un prezzo più alto».

Il patrimonio delle banche ora è «notevolmen­te rafforzato»: è pari al 13,9% da 7,1% di fine 2007 e la differenza rispetto alle banche europee è di circa un punto percentual­e. Il punto debole è, «come per numerose altre contropart­i europee», una redditivit­à bassa (5%) che rende «difficolto­sa la raccolta sul mercato azionario» di capitale «in caso di necessità». Per questo servono ristruttur­azioni e aggregazio­ni, dice Bankitalia.

Inoltre, aggiunge Signorini, il governo ha introdotto misure importanti come la moratoria sul rimborso dei prestiti che aiuterà le pmi nella liquidità, anche con garanzia statale, e incentivi fiscali alla dismission­e degli npl.

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Authority La sede della Banca d’italia in via Nazionale a Roma. L’authority replica con un dettagliat­o documento ai dubbi sulla stabilità delle banche avanzati dal «New York Times»

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