Corriere della Sera

Petrolio ai minimi L’eni rivede il piano

- Stefano Agnoli

Il barile di petrolio scende ai livelli di prezzo del 2003, sotto i 28 dollari, e le grandi compagnie corrono ai ripari. Lo ha fatto ieri anche l’eni, che proprio alla fine di febbraio aveva proposto al mercato il piano di sviluppo al 2023. La pandemia e il nuovo scenario creatosi dopo la dissoluzio­ne dell’«opec+» hanno spinto la compagnia guidata dal ceo Claudio Descalzi a rivedere al ribasso le previsioni sul prezzo del Brent (4045 dollari al 2020; 50-55 al 2021) e a ritirare la proposta di acquisto di azioni proprie per 400 milioni che avrebbe dovuto portare all’assemblea del 13 maggio. Ma non solo, visto che diminuiran­no soprattutt­o investimen­ti ed esborsi. La revisione del piano riguarderà infatti le attività in programma nel biennio 2020-21 e «considerer­à una significat­iva riduzione dei capex e delle spese previste — afferma Descalzi — portandole a livelli congrui con il nuovo scenario».

Solo poche settimane fa, prima del tracollo del greggio, il gruppo aveva annunciato di voler investire in quattro anni circa 32 miliardi di euro, ma contando su un’«ampia flessibili­tà», visto che per gli anni 2022-23 il 60% degli impegni non era stato ancora contrattua­lizzato. L’eni, comunque, sosteneva di essere in grado di resistere anche a prezzi bassi del barile, visto che i progetti in esecuzione avevano un «prezzo di equilibrio» di 23 dollari al barile. Nel lotto erano previsti, tuttavia, anche 2,6 miliardi per lo sviluppo delle energie rinnovabil­i.

Come nel 2014 ciò che per le grandi compagnie petrolifer­e resta tabù è procedere a un taglio del dividendo. Sarebbe una mossa incauta, dicono gli analisti, perché in una situazione come l’attuale decretereb­be la fuga degli investitor­i verso altri lidi senza o quasi speranza di ritorno. Finora, nel settore, è stata una decisione presa solo dalla Occidental, che l’ha decurtato dell’86%. Gli altri «big» come Shell, Bp, Chevron ed Exxon hanno annunciato la volontà di rivedere gli investimen­ti o tagliare i piani di buy-back (come appunto l’eni). Tutti vogliono guadagnare tempo, ma la maratona è appena iniziata.

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Ceo L’amministra­tore delegato di Eni, Claudio Descalzi, 65 anni, al vertice del gruppo dal 2014

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