Letture virtuali e «slam» a distanza La Giornata della poesia che resiste
autorizzazione parlamentare ai fini della protezione civile. È quanto ha fatto il governo Conte per contrastare l’epidemia in atto. Il tacito presupposto, però, è che non ci sia emergenza che non possa essere affrontata nel pieno rispetto delle regole costituzionali valide per i tempi normali. È un’illusione.
Faccio due esempi. Nel 1986 Gheddafi lanciò due missili contro l’italia fortunatamente senza causare vittime. L’attacco gettò i palazzi romani nella confusione. Ne derivò un gioco di scaricabarile. Poco tempo dopo il presidente della Repubblica Francesco Cossiga inviò un messaggio alle Camere chiedendo che si facesse chiarezza su quanto la Costituzione non chiarisce: a chi spettano, in caso di crisi, le decisioni su guerra e pace? Il Parlamento fece orecchie da mercante. Se l’attacco libico avesse provocato vittime il «sovrano» sarebbe emerso di fatto. Il secondo esempio riguarda la stagione del terrorismo della seconda metà degli anni Settanta. Venne affrontata con leggi speciali (sui reati associativi, sul pentitismo, eccetera). È falso che quelle leggi fossero ineccepibili dal punto di vista costituzionale. C’era un’emergenza e bisognava fronteggiarla.
Apparentemente il problema è insolubile. Costituzionalizzati o meno che siano, i poteri di emergenza si impongono in caso di necessità (disastri naturali, pandemie, terrorismo, minacce di guerra). Ma non esistono garanzie assolute contro un loro «cattivo uso».
Osserva Niccolò Machiavelli a proposito della Roma repubblicana che l’istituto del dittatore (magistrato con pieni poteri per un periodo di tempo limitato), previsto e vincolato dalle leggi, fronteggiava le emergenze senza attentare alle libertà repubblicane. Invece i «decemviri», i dieci uomini scelti per fare le leggi di Roma, cui venne affidato un mandato privo di vincoli, si fecero tiranni. Non c’è una ricetta infallibile, ma a conti fatti sembra più prudente costituzionalizzare i poteri di emergenza piuttosto che non farlo. Quando suona la campana vengono comunque invocati.
● La Giornata mondiale della poesia, istituita dall’unesco nel 1999, si celebra ogni anno il 21 marzo, primo giorno di primavera
● Mercoledì 25 marzo sarà invece il primo Dantedì, la giornata dedicata a Dante Alighieri (di cui, il prossimo anno, ricorrono i settecento anni dalla morte) nata sulle pagine del «Corriere» da un’idea di Paolo Di Stefano
● Nelle foto, dall’alto: Simone Savogin, Guido Catalano e Franco Achilli
La poesia ci sarà e proverà ad «alleviarci lo spirito», come dice Simone Savogin: sabato 21 è la Giornata mondiale della poesia, mercoledì 25 è il Dantedì — anche se il settecentenario della morte del poeta sarà nel 2021 — e sono tanti gli appuntamenti (virtuali) per celebrare la poesia, anche nei giorni dell’emergenza coronavirus, con reading in rete e iniziative sulle pagine de «la Lettura» (sia cartacea sia sull’app) e del quotidiano.
L’iniziativa de «la Lettura» e del «Corriere» è già cominciata. Da cinque anni, per la Giornata, il supplemento organizza con la Fondazione Corriere la rassegna «Percorsi Diversi», e anche se quest’anno l’emergenza ferma gli incontri, sul numero #433 in edicola e nell’app si trovano due pagine che ci raccontano il Dantedì nell’intervento di Paolo Di Stefano e la fortuna di Dante nell’arte e nelle graphic novel nell’articolo di Alberto Casadei, e lanciano l’iniziativa delle cartoline d’artista dedicate a Dante. Un gruppo di visual designer — grazie a Franco Achilli, coordinatore artistico del progetto — ha realizzato altrettante cartoline d’autore dedicate al poeta: le prime sette opere si possono già vedere sul supplemento in edicola e sull’app, le altre sono pubblicate una alla volta sulla Terza pagina del quotidiano. I designer coinvolti sono Luca Barcellona, Julia Binfield, Stefano Bottura, Mauro Bubbico, Laura Buddensieg, Pasquale Di Meglio con Marta Signori, Francesco Dondina, Marcello Francone, Paola Leonarduzzi, Armando Milano, Luisa Milani/la Tigre, Paolo Tassinari. Oggi, in questa pagina, il visual designer materano Mauro Bubbico interpreta nella sua cartolina due personaggi amatissimi dell’inferno dantesco, Paolo e Francesca. Sulla App de
La facoltà di porre limiti alle libertà civili dei singoli può essere usata per attuare una svolta autoritaria
«la Lettura» tra i contenuti extra, anche un servizio di Alessio Lana sui videogiochi dedicati alla Commedia dal Commodore 64 alla realtà virtuale.
Nelle due pagine su «la Lettura» c’è anche l’intervento del campione di Poetry slam Simone Savogin, che anticipa la grande maratona poetica online di sabato 21. Saltato il Campionato europeo di Poetry slam della Lips-lega Italiana Poetry slam, previsto in questi giorni, Savogin condurrà per 24 ore la Indoor poetry marathon (sul sito indoorpoetrymarathon.eu, sul sito questononeunpodcast.it e sulla piattaforma Spreaker, su Youtube sul canale di Savogin, su Facebook e altri social).
A ritmo continuo, Savogin presenterà e farà leggere online poeti da tutto il mondo, dalla mezzanotte di domani fino alla mezzanotte di sabato 21. Cominciano, la mezzanotte di venerdì, gli autori della Lips e i vincitori degli Slam, mentre per tutta la notte intervengono autori dall’america Latina, dagli Stati Uniti e dal Giappone, per continuare fino al mattino con i finalisti europei degli Slam e all’alba ascoltare il «giornale e caffè» poetico di Alessandro Burbank. Dopo le letture delle poesie dei carcerati di Opera (ore 9), cominceranno vari eventi online (inframmezzati da interventi teatrali e dalla musica di Federico Sirianni, Giacomo Toni, Claudio Sanfilippo e il «punkautore» Chiazzetta) con la lettura di Tullio Solenghi alle 10.30. Nel pomeriggio altri lettori come il rapper ESA, Max Collini degli Offlaga Disco Pax, e, dalle 20.30, il cantautore Ivan Talarico e il poeta Guido Catalano.
La 24 ore sostiene la raccolta fondi per gli ospedali di Bergamo (gofundme.com/f/emergenza-covid-cesvi-per-bergamo), come spiega al «Corriere» Savogin: «Siamo tutti confinati, ma siamo comunque uniti, legati anche se lontani. E la poesia è fatta per alleviare lo spirito, visto che il corpo degli esseri umani è messo male. Noi facciamo quel che sappiamo fare, la poesia, ma vogliamo far qualcosa per chi svolge un lavoro così importante». Ci sono anche reading live preparatori, ogni sera fino al 21, alle 20.30 con reading di poesie inviate dal pubblico.
Continuano anche le iniziative online di pordenonelegge, che propone ogni giorno sul sito del festival la staffetta #unapoesiaalgiorno: oggi i versi di Giulia Rusconi e domani di Tommaso Di Dio. Per sabato 21, Fondazione Pordenonelegge proporrà un evento corale e virtuale dedicato alle collane avviate con Lietocolle, con molte voci poetiche.