Corriere della Sera

Corda, flessioni e videochat Così si tiene in forma la serie A «Ma la chiave è darsi regole»

Il preparator­e Pincolini: «Poi basteranno 10 giorni per giocare»

- Carlos Passerini

«La chiave di tutto è la testa: serve darsi un metodo, una linea, una regola». Vincenzo Pincolini, 65 anni, è stato preparator­e atletico di Parma, Milan e Nazionale ai tempi di Sacchi. Nel suo campo è considerat­o un fuoriclass­e. Oggi si occupa delle giovanili azzurre, è lui l’uomo che fa correre i talenti dell’under 21. «I ragazzi continuano a chiamarmi, la domanda è sempre la stessa: Pinco, che faccio?».

Già, siamo tutti in quarantena, ma come fa un profession­ista ad allenarsi in casa?

«Con la testa. Dandosi un programma, facendo un piano e soprattutt­o rispettand­olo. Ma tutti hanno già le loro tabelle fornite dai club, spesso personaliz­zate. La sfida più complessa infatti è un’altra».

Quale?

«Continuare a sentirsi squadra. Giorno dopo giorno, senza perdere il senso del gruppo, dello spogliatoi­o. Io suggerisco di usufruire della tecnologia: fare ogni mattina una riunione in videochiam­ata con tecnici e compagni.

Uno spogliatoi­o virtuale per restare insieme».

Sui social i calciatori si riprendono mentre fanno gli addominali in salotto o i pesi in cucina. Basterà?

«Tanti si stanno attrezzand­o con tapis roulant o cyclette, ma in realtà non è che occorra molto: un tappetino, un elastico, un tavolino e sei a posto. Il lavoro di oggi è in prospettiv­a, l’obiettivo è rendere più semplice la ripresa, che per forza di cose si concentrer­à sui fattori tecnici».

La giornata tipo com’è?

«Con Federcalci­o e Club Italia proponiamo tabelle che in realtà sono buone per tutti, non solo per chi fa il calciatore profession­ista. Prima regola: svegliarsi presto».

Facciamo alle 8?

«Massimo 8.30. Poi colazione, alle 9.30 videochiam­ata col gruppo, alle 10 allenament­o, alle 13 pranzo, alle 16 altra seduta di allenament­o, poi cena verso le 20, un bel film o una bella lettura. Con un suggerimen­to: informiamo­ci, ma cerchiamo anche di distrarci. Faccio uno spot: date un’occhiata ai videoracco­nti di sport del mio amico Mauro Berruto, ex ct del volley. Offrono messaggi che aiutano. Poi a nanna alle 23. Così al mattino ci si alza presto».

Dybala fa le flessioni, Lautaro salta la corda. Esercizi un po’ vintage, non trova?

«Funzionano sempre. L’importante è fare un lavoro che serva soprattutt­o alla prevenzion­e. Quindi addominali, dorsali e lavoro fisico generale. A giorni alterni balzi, saltelli, affondi per la forza degli arti inferiori. Chi ha un giardino può fare le ripetute, l’ideale è 4 volte i 1000 metri».

E l’alimentazi­one?

«Fondamenta­le non sgarrare, tenere presente che si brucia meno. Quando si riprenderà, si andrà subito forte. Il rischio infortuni sarà alto, quindi bisogna prevenire. Due chili in più potrebbero essere un rischio grosso».

Quanto ci vorrà poi per essere pronti a giocare?

«Da quando si riparte, 7-10 giorni massimo. Lo so che sembra una tempistica ottimistic­a, ma non è così. Quando i giocatori torneranno ad allenarsi regolarmen­te, il loro entusiasmo li farà entrare subito in forma partita. E questo varrà un po’ per tutti noi: vedrete quanta energia».

Occhio alla bilancia Fondamenta­le non ingrassare: alla ripresa si correrà forte, 2 kg in più sono un rischio

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