Corriere della Sera

L’italia insegna a reagire con empatia

- Di Kerry Kennedy

L’Italia sta mostrando come mettere in pratica le parole di mio padre. Reagite con empatia.

Il mese scorso, mi trovavo presso l’università cattolica di Piacenza per presentare la mia relazione su violazioni dei diritti umani, economia e povertà. «Per rispondere all’appello di papa Francesco, occorre fare di più», ho detto, rivolgendo­mi agli studenti. «Dobbiamo tutti avere un sogno: il sogno di un mondo migliore, che sapremo costruire attraverso l’amore, l’empatia e il rispetto reciproco». Nessuno di noi poteva immaginare, in quel momento, quanto sarebbe stato importante saper interpreta­re quelle parole in un contesto del tutto diverso, e a distanza di poche settimane.

A ripensarci, la lectio magistrali­s a Piacenza è stata una delle mie ultime esperienze di normalità, prima che la minaccia della pandemia da coronaviru­s cominciass­e a insinuarsi quasi in ogni piega del vivere quotidiano.

Di ritorno a New York dall’italia, i dottori mi hanno messo in isolamento per diverse settimane. Da quel momento in poi, ho seguito il diffonders­i del virus man mano che infettava amici e parenti.

Nel mettere in campo ogni dispositiv­o per arrestare l’avanzata della pandemia, gli Stati Uniti ed altri nel mondo hanno puntato gli occhi sull’italia, primo Paese in Europa a dover fare i conti con le inenarrabi­li sofferenze inflitte dalla malattia, perché anche noi ci prepariamo ad affrontare, di qui a poco, la medesima emergenza. Oltre ad aver consentito al mondo intero di prevedere quale sarà l’incidenza dei malati rispetto ai casi rilevati, quanti letti ospedalier­i e quanti apparecchi respirator­i saranno necessari, per quanto tempo stabilire la chiusura di scuole, chiese e ristoranti, il mondo oggi guarda all’italia come nazione esemplare anche nel trovare gioia e solidariet­à in tempi difficili. È sotto gli occhi di tutti, con esempi grandi e piccoli, ogni singolo giorno.

L’altra sera il bambino di cinque anni del mio amico Giulio ha realizzato un tenero lavoretto: ha tracciato la sagoma delle sue manine in rosso, bianco e verde, i colori della bandiera italiana. Questo disegno infantile sa comunicare, in tutta la sua commovente semplicità, l’incredibil­e forza d’animo, coraggio e umanità del popolo italiano.

In paesi e città, l’abitudine di cantare in coro da finestre e balconi è diventato un fenomeno dilagante, un modo per comunicare con i vicini, anch’essi in quarantena. Ci sono stati anche flashmob di luci e applausi sincronizz­ati dedicati ai medici e a tutto il personale ospedalier­o.

Papa Francesco ha persino lasciato il suo isolamento in Vaticano per recarsi in visita a due chiese romane e pregare per la fine della pandemia.

Timori e incertezze spesso fanno a gara a tirar fuori la parte peggiore e più egoista dell’umanità. Nel mio stesso quartiere, e da un capo all’altro degli Stati Uniti, si sono viste molte scene di questo genere, le folle che si accalcano in preda al panico per fare incetta di cibo, mascherine, sapone e prodotti igienizzan­ti.

Noi tutti dobbiamo reagire a questa crisi non solo come individui, ma con un forte

 Mostrate come mettere in pratica le parole di mio padre, il suo invito alla solidariet­à e al senso del bene comune, anche in tempo di quarantena

senso di uguaglianz­a e giustizia sociale, anche quando il mondo sembra mostrare il suo lato più barbaro, imprevedib­ile e irrazional­e.

«Dobbiamo riconoscer­e dentro di noi che il futuro dei nostri figli non potrà essere costruito sulle sofferenze altrui», dichiarò mio padre il giorno dopo l’assassinio di Martin Luther King, nel 1968. «Occorre ricordare — anche solo per un istante — che quanti vivono accanto a noi sono nostri fratelli e con noi condividon­o questa nostra breve esistenza, e che anch’essi — proprio come noi — ambiscono a raggiunger­e la felicità e a dare un senso alla loro vita, sforzandos­i di realizzars­i al meglio delle loro capacità».

Oggi, l’italia è un faro per il mondo intero su come mettere in pratica le parole di mio padre — il suo invito alla solidariet­à e al senso del bene comune — anche in tempo di quarantena. Vi sono grata per averci mostrato la strada.

( traduzione di Rita Baldassarr­e)

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