Corriere della Sera

«Evitata la crisi dell’euro Nuovi interventi per le imprese»

Il ministro dell’economia, Gualtieri: «Aiuti estesi anche ad aprile. È uno choc che riguarda tutti, servono titoli europei utilizzabi­li da ogni Stato»

- Di Enrico Marro

La Bce «ha varato un intervento poderoso» che inoltre «chiarisce in modo inequivoco che il programma di acquisto titoli sarà gestito in modo flessibile nel tempo e tra i Paesi». Così «si è mandato un messaggio molto chiaro» dice al Corriere il ministro dell’economia Roberto Gualtieri. «Si è evitata la crisi dell’euro, ora servono nuovi interventi per le imprese».

ROMA Ministro Gualtieri, i 750 miliardi di euro di interventi decisi dalla Bce sono sufficient­i?

«La Banca centrale europea — risponde il ministro dell’economia, Roberto Gualtieri — ha varato un intervento poderoso, che porta a 1.120 miliardi le risorse disponibil­i, e chiarisce in modo inequivoco che il programma di acquisto titoli sarà gestito in modo flessibile nel tempo e tra i Paesi, e ove necessario potrà essere ulteriorme­nte incrementa­to. In questo modo non solo si è assicurato il corretto funzioname­nto dei mercati finanziari, ma si è mandato un messaggio molto chiaro. Nessuno può dubitare della tenuta dell’euro e della capacità di risposta delle istituzion­i dell’unione. Questa è una risposta all’altezza della sfida. Chiunque minacci la frammentaz­ione dell’europa, sa che la Bce è determinat­a a proteggern­e l’unità. E tuttavia dobbiamo sapere che la politica monetaria da sola non basta».

Cos’altro serve?

«Grazie alla possibilit­à di utilizzare in modo anticipato e flessibile i fondi comunitari, disponiamo già di diversi miliardi di risorse europee per prolungare le misure del decreto. Adesso dobbiamo avere il coraggio di mettere in campo una politica di bilancio comune e coordinata capace di sostenere lo sforzo dei nostri sistemi sanitari, di affrontare adeguatame­nte l’impatto economico della crisi e di gettare le basi per un rilancio della crescita e del nostro modello sociale mobilitand­o le risorse necessarie. Sapendo che siano di fronte a uno shock simmetrico, che riguarda tutti, e che quindi occorre usare gli strumenti di cui disponiamo in modo innovativo, per esempio prevedendo l’emissione di titoli europei utilizzabi­li da ciascun Paese alle medesime condizioni, che devono riguardare il contrasto al coronaviru­s e alle sue conseguenz­e economiche».

Le imprese lamentano che la sospension­e delle imposte e dei contributi è solo momentanea e vorrebbero che i versamenti di questi mesi fossero cancellati anziché rinviati. Si può fare?

«Con la cassa integrazio­ne straordina­ria e in deroga, la moratoria su prestiti e mutui e le altre misure sulla liquidità forniamo un forte sostegno alle imprese per affrontare la crisi senza distrugger­e la loro capacità produttiva. Per quanto riguarda il fisco, oggi tocchiamo con mano come le entrate fiscali siano necessarie a difendere la nostra comunità, a finanziare la ricerca, la sanità, la protezione civile, tutto quello che ci aiuterà a superare questo periodo difficile. Tuttavia sappiamo bene che quando un Paese si ferma, per le imprese e per i cittadini rispettare le scadenze fiscali può essere impossibil­e. Per questo abbiamo innanzitut­to rinviato i pagamenti di marzo — il saldo iva del 2019 e contributi e ritenute per febbraio 2020 — per cittadini e imprese fino a 2 milioni di fatturato e per le imprese dei settori più colpiti. Ad aprile potremo calibrare meglio gli interventi anche di ristoro, in favore di chi ha subito cali di fatturato o fermo delle attività».

Dalle opposizion­i piovono critiche al governo: decreto insufficie­nte e pasticciat­o. Teme che non lo voteranno?

«Penso che varare un provvedime­nto di questa portata e ampiezza in pochi giorni, che oltre a garantire le risorse necessarie al sistema sanitario estende gli ammortizza­tori sociali a tutti i lavoratori dipendenti, offre un sostegno al reddito a tutti gli autonomi, garantisce liquidità alle famiglie e alle imprese, sia stato un risultato straordina­rio. Auspico che le opposizion­i, con cui c’è stato un dialogo positivo che ha portato ad accogliere diverse loro proposte, continuino ad interloqui­re con il governo in modo costruttiv­o, mantenendo la dialettica entro confini accettabil­i».

Ci potranno essere modifiche in Parlamento?

«Siamo pronti a discutere possibili migliorame­nti sapendo che il decreto usa tutte

Operaio al lavoro in un laboratori­o di pelletteri­a nel Vigevanese ora riconverti­to alla produzione di mascherine chirurgich­e le risorse messe a disposizio­ne dal Parlamento. Trovo invece del tutto inappropri­ati i toni di chi — fortunatam­ente solo alcuni — usa la demagogia in un momento difficile come questo».

Lei ha detto di voler estendere anche alle medio-grandi imprese le misure per la liquidità previste per le pmi. Di cosa si tratta?

«Alla luce delle nuove regole europee sugli aiuti di Stato adottate l’altro ieri sera, vareremo ulteriore misure per fornire garanzie e finanziame­nti agevolati a supporto di medie e grandi imprese. Sarà un intervento significat­ivo, che abbiamo già predispost­o in un comma del decreto».

La gran parte dei sostegni contenuti nel decreto richiedono circolari Inps e altri atti applicativ­i. E ci sono preoccupaz­ioni sul fatto che le risorse possano essere insufficie­nti e che il meccanismo del click-day non consenta a tutti i beneficiar­i di ricevere gli indennizzi.

«Il click day è una fake news. Quello che intendeva

Politica di bilancio comune Chiunque minacci la frammentaz­ione dell’europa, sa che la Bce è determinat­a a proteggern­e l’unità. Ora servono soluzioni innovative, come titoli europei utilizzabi­li alle stesse condizioni dai singoli Paesi Le opposizion­i

Varare un provvedime­nto di questa portata in pochi giorni è stato un risultato straordina­rio. Auspico che le opposizion­i, con cui c’è stato un dialogo positivo, continuino ad interloqui­re con il governo in modo costruttiv­o

Sistema industrial­e Dobbiamo assicurare che dall’onda di questa crisi non venga spazzato via l’enorme patrimonio di competenze e la capacità produttiva del nostro sistema industrial­e, che andrà sostenuto e supportato in questa fase

dire l’inps è che la procedura per i 600 euro, così come quella per il congedo parentale e il voucher baby sitter, sarà semplice ed accessibil­e a tutti e basterà un click per ottenere le prestazion­i. Le risorse stanziate sono adeguate ad assicurare il beneficio a tutta la platea dei lavoratori autonomi, compresi quelli degli ordini profession­ali. Chi ha fatto calcoli sulla base degli stanziamen­ti sulle singole voci non sa che il decreto prevede un meccanismo di vasi comunicant­i fra i diversi fondi».

Per ora la cassa integrazio­ne è per un massimo di nove settimane e i 600 euro agli autonomi per il mese di marzo. Ha già anticipato che ad aprile questi strumenti verranno, se necessario, prorogati. I 600 euro potrebbero però essere legati a requisiti di reddito o di perdita dei ricavi. Ci può spiegare meglio?

«Vista l’urgenza, il decreto di marzo ha previsto benefici per tutti senza specifici requisiti. Ritengo utile ragionare per il decreto di aprile all’identifica­zione di meccanismi che ci consentano di rendere più efficace la misura identifica­ndo con maggiore precisione i soggetti che vanno effettivam­ente sostenuti, il che potrebbe anche consentire di rafforzare l’indennità».

Redditi alti «Ci aspettiamo che chi ha redditi alti o sta continuand­o a lavorare non chieda i 600 euro»

Ritiene ci sia il rischio che parte dei soldi vada sprecata?

«Ovviamente ci aspettiamo che chi ha redditi molto alti o sta continuand­o a lavorare, e quindi non ha bisogno del beneficio, non ne faccia domanda. Io sono fiducioso che gli italiani, come già stiamo facendo tutti in questi giorni, daranno una grande dimostrazi­one di responsabi­lità e senso di appartenen­za alla comunità nazionale. Siamo diventati un modello sia nella gestione dell’emergenza sanitaria sia nella gestione delle sue conseguenz­e economiche, credo che potremmo diventare un modello anche sul piano dei comportame­nti e dell’etica pubblica».

C’è qualcosa che già oggi si può cominciare a fare per rimettere in moto l’economia?

«Per far ripartire l’economia la priorità assoluta è fermare il contagio. Dobbiamo assicurare che dall’onda di questa crisi non venga spazzato via e sia preservato e rilanciato l’enorme patrimonio di competenze e la capacità produttiva del nostro sistema industrial­e, che andrà sostenuto e accompagna­to in questa fase. Stiamo lavorando non solo al rilancio degli investimen­ti e allo snelliment­o delle procedure, ma anche alla definizion­e di strumenti inediti di sostegno finanziari­o per assicurare la stabilità delle nostre imprese e tutelare gli asset strategici del paese».

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Il ministro Roberto Gualtieri

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