Rischio caos sul «click day» Catalfo e Inps: risorse ci sono
Click day, anzi no. A partire dalla prossima settimana, forse martedì, l’inps dovrebbe cominciare a raccogliere le domande per il bonus da 600 euro riservato ai lavoratori autonomi. Le persone che potranno chiederlo, i tecnici la chiamano platea, sfiorano i sei milioni. Si tratta di uno strumento nuovo, per alcuni versi eccezionale come la situazione che stiamo vivendo. E non tutte le tessere del puzzle sono ancora andate al loro posto.
Ieri lo scontro è stato tutto su quelle due parole, click day, che alla fine hanno costretto sia il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, sia l’inps a precisare che non si seguirà quella strada. Ma cosa vuol dire di preciso click day? Un giorno preciso a partire dal quale è possibile presentare la domanda per ottenere un servizio. Ma soprattutto un fischio finale, un momento dopo il quale la stessa domanda non può essere più presentata e quello stesso servizio non si può ottenere più. Nemmeno da chi, in teoria, ne avrebbe diritto. Qual è il problema? Nella storia del nostro Paese il click day, usato più volte, è stato ribattezzato caos day. E rimanda subito al rischio di rimanere tagliati fuori. È andata così in più di un’occasione, con l’assunzione degli stagionali, la regolarizzazione degli extracomunitari, e ancora con il piano giovani in Sicilia o il bando per la sicurezza
Garanzie di rifinanziamento
Il governo garantisce fin d’ora che le risorse saranno sufficienti per tutti. E se dovessero finire, il fondo sarà in ogni caso rifinanziato
dell’inail. Ogni volta quel click si è trasformato in un caos. Stavolta, almeno nelle intenzioni, le cose sarebbero andate comunque in un altro modo. I fondi stanziati, garantisce il governo, sono sufficienti per tutti. E se anche dovessero finire, garantisce sempre il governo, il fondo sarà rifinanziato per fare in modo che nessuno rimanga fuori. Ma nonostante queste assicurazioni — comprensibilmente, vista la situazione — l’espressione click day rimanda in automatico al concetto di esclusione.
Alla fine l’inps è costretta a precisare: «Non c’è nessun click day inteso come finestra dentro la quale si possono fare domande. Avremo domande aperte a tutti, e un giorno di inizio, con un click». La sostanza cambia di poco. Ma il fantasma non c’è più.