Corriere della Sera

Lo studio che aveva previsto tutto otto anni fa

- Di Paolo Valentino DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

BERLINO Nel 2012, sull’onda dell’epidemia mondiale di Sars, il governo tedesco commission­ò al Robert Koch Institut una simulazion­e sulla diffusione di una devastante pandemia in Germania. Il risultato fu un’analisi di rischio molto dettagliat­a, comprensiv­a delle misure che sarebbero state necessarie per proteggere la popolazion­e e arginare il contagio. Lo studio, custodito negli archivi del Bundestag e scovato da Kristina Dunz, giornalist­a della Rheinische Post, anticipa in modo impression­ante quanto sta succedendo con il Covid19. Il virus immaginari­o ha origine in Asia, dove dai mercati di animali selvatici fa il salto sugli esseri umani, ma il pericolo e la sua dimensione vengono realizzati solo settimane dopo. Il periodo d’incubazion­e è da 3 a 5 giorni. Il contagio avviene per goccioline o per contatto. Identici i sintomi. Identici i soggetti più a rischio, cioè gli anziani. Identiche le misure imposte dal governo: isolamento, quarantena, chiusura di scuole e fabbriche, cancellazi­one di ogni evento pubblico. La domanda è inevitabil­e: nonostante avesse a disposizio­ne un’analisi di rischio così approfondi­ta, il governo tedesco ha sottovalut­ato l’epidemia di Covid-19? Gli esperti del Koch Institut contestano però che la situazione virtuale e quella reale siano paragonabi­li.

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