Lo studio che aveva previsto tutto otto anni fa
BERLINO Nel 2012, sull’onda dell’epidemia mondiale di Sars, il governo tedesco commissionò al Robert Koch Institut una simulazione sulla diffusione di una devastante pandemia in Germania. Il risultato fu un’analisi di rischio molto dettagliata, comprensiva delle misure che sarebbero state necessarie per proteggere la popolazione e arginare il contagio. Lo studio, custodito negli archivi del Bundestag e scovato da Kristina Dunz, giornalista della Rheinische Post, anticipa in modo impressionante quanto sta succedendo con il Covid19. Il virus immaginario ha origine in Asia, dove dai mercati di animali selvatici fa il salto sugli esseri umani, ma il pericolo e la sua dimensione vengono realizzati solo settimane dopo. Il periodo d’incubazione è da 3 a 5 giorni. Il contagio avviene per goccioline o per contatto. Identici i sintomi. Identici i soggetti più a rischio, cioè gli anziani. Identiche le misure imposte dal governo: isolamento, quarantena, chiusura di scuole e fabbriche, cancellazione di ogni evento pubblico. La domanda è inevitabile: nonostante avesse a disposizione un’analisi di rischio così approfondita, il governo tedesco ha sottovalutato l’epidemia di Covid-19? Gli esperti del Koch Institut contestano però che la situazione virtuale e quella reale siano paragonabili.