Corriere della Sera

Il sacrificio dei nostri medici «Mandati a combattere a mani nude»

- Di Riccardo Bruno

Giuseppe Finzi, 62 anni, era responsabi­le del Day hospital dell’ospedale universita­rio di Parma, impegnato nel volontaria­to e con la passione per la politica. Luigi Frusciante, comasco, 71 anni da un mese, ex arbitro, era andato in pensione l’anno scorso ma continuava a visitare. E poi Antonino Buttafuoco, 66 anni, di Alcamo, medico a Ciserano e Verdellino, deceduto mercoledì, e Luigi Ablondi, anche lui 66enne, ex direttore generale dell’ospedale di Crema, che si è spento il giorno prima. Sono le vittime, gli ultimi nomi che la Federazion­e dell'ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatr­i (Fnomceo) ha aggiunto all’elenco «dei caduti».

Si fa perfino fatica a tenerne il conto, sono almeno 14 i medici finora sconfitti dal Covid-19, specchio tragico del numero altissimo di operatori sanitari contagiati (a ieri 3.559). «È una lotta impari. Non possiamo più permettere che siano mandati a combattere a mani nude» osserva con durezza il presidente Fnomceo Filippo Anelli.

Dietro ogni croce c’è la storia di uomini che si sono trovati ad affrontare un nemico all’inizio sottovalut­ato, i primi a esporsi per salvare la vita degli altri finendo per non riuscire a tutelare la propria. Come Mario Giovita, 65 anni, origini catanesi, medico a Caprino Bergamasco. O Ivano Vezzulli, 61, ambulatori­o a Maleo ma anche medico delle giovanili del Piacenza Calcio. O Roberto Stella, 67, presidente dell’ordine dei medici di Varese, in studio a Busto Arsizio fino all’ultimo giorno. E ancora: Franco Galli, 65 anni, di Medole nel Mantovano; Massimo Borghese, 63, otorino a Napoli; due pneumologi molto noti a Como, Giuseppe Lanati, 73, e Raffaele Giura, 80; Carlo Zavaritt, anche lui ottantenne, pediatra di Bergamo; Giuseppe Borghi, 64, medico a Casalpuste­rlengo.

Marcello Natali, 57 anni, segretario Fimmg per la provincia di Lodi, medico a Codogno, una settimana fa aveva avvertito che i tamponi sono troppo pochi e i risultati arrivano in ritardo. Il giorno dopo è stato intubato, mercoledì ha cessato di vivere.

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