Corriere della Sera

Agli Usa tamponi e kit italiani con un volo militare

- Di Maurizio Caprara

Per verificare i contagi da coronaviru­s gli Stati Uniti stanno ricorrendo anche a tamponi e kit italiani. Al Corriere della Sera è risultato in particolar­e che ne hanno ottenuti da una piccola impresa multinazio­nale, la Copan. L’azienda ha circa 600 dipendenti, sede a Brescia e filiali in più continenti. Dopo che Donald Trump aveva sottovalut­ato i rischi della pandemia, lunedì — secondo quanto abbiamo appreso in seguito — un aereo militare americano decollato dalla base di Ramstein, in Germania, è atterrato poco prima delle 11 in quella di Aviano, provincia di Pordenone. È ripartito dopo le 13. Due giorni più tardi il capo di Stato maggiore dell’aeronautic­a statuniten­se, generale David Goldfein, ha affermato dal Pentagono che in questo periodo cargo militari trasportan­o materiali per esami.

Tutto, ha specificat­o, «in appoggio della Homeland Security e degli Human Services affinché questi possano essere certi di rispondere alle domande che ricevono».

I due rami dell’amministra­zione corrispond­ono ai nostri ministeri dell’interno e della Salute.

Un sito Internet statuniten­se, Defense one, ha scritto che «l’aeronautic­a americana silenziosa­mente ha trasportat­o in volo 500 mila kit per esami sul Covid-19 dall’italia a Memphis». Interpella­ta, la Copan ieri ha fatto rispondere alle nostre richieste di informazio­ni dal capo del suo ufficio legale, Lorenzo Fumagalli: «Stiamo producendo oltre dieci milioni di tamponi a settimana. Ne stiamo fornendo in Italia, in Europa, nel mondo. La nostra fabbrica lavora anche di notte». Confermata la partenza di materiale per gli Stati Uniti, Fumagalli ha aggiunto: «Occorre essere chiari. Il tampone è una cosa, il test è un’altra. Con la consegna che eseguiremo lunedì prossimo, avremo distribuit­o a committent­i in Italia un milione e centomila kit di prelievo dall’inizio della crisi. Se nel Paese i test effettuati risultano di meno è perché le forniture sono in quantità superiore alle capacità di svolgere gli esami nei laboratori italiani. Non è una critica. Sono i dati di fatto e tutti stiamo lavorando a ritmi eccezional­i». Quando gli è stato chiesto come mai per il carico di lunedì è stato impiegato un cargo militare, un C-17, Fumagalli ha fatto notare: «Perché era l’unico aereo disponibil­e». E ha detto: «Non c’è mancanza di tamponi in Italia».

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Generale David Goldfein, 61 anni, capo di Stato maggiore dell’aeronautic­a statuniten­se

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