Corriere della Sera

La crescita del bosco sostenibil­e

Le foreste «certificat­e» sono aumentate del 7,6% (raddopiate in Lombardia) «Alle aziende solo legno tagliato in modo da tutelare la natura»

- Di Paolo Virtuani (foto Nicola Di Nola):

L a tempesta Vaia dell’autunno 2018 è passata come un colpo di maglio sulle foreste italiane, soprattutt­o quelle del Nord. Ma i boschi stanno risorgendo e quelli gestiti in maniera sostenibil­e trainano il settore. Nel 2019 sono cresciuti del 7,6% i boschi e le foreste «sostenibil­i», portando il totale a oltre 881 mila ettari, cioè una superficie di 400 chilometri quadrati maggiore di una regione come l’umbria. Sono i dati riportati nel rapporto annuale di Pefc Italia, l’ente che certifica a livello mondiale la gestione sostenibil­e per il patrimonio verde. Sono aumentate del 5,4% anche le aziende che hanno avuto la certificaz­ione, portando il totale a 1.095 sul territorio nazionale.

La gestione forestale sostenibil­e è stata adottata nel 1993 dalla Conferenza per la protezione delle foreste in Europa. La certificaz­ione di Gestione forestale sostenibil­e (Gfs) garantisce al consumator­e che i prodotti di origine forestale (legno, cellulosa, ma anche funghi, tartufi, frutti di bosco e castagne) derivino da foreste gestite in maniera legale e sostenibil­e e non provengano da tagli illegali o interventi irresponsa­bili, che possono impoverire o distrugger­e le risorse forestali.

La gestione produttiva

Per essere sicuri che il legname non provenga da piante tagliate illegalmen­te o in maniera insostenib­ile, la gestione del bosco dev’essere certificat­a da un ente indipenden­te — come il Pefc — sulla base di standard riconosciu­ti e condivisi. Il legno è marchiato per essere rintraccia­bile nelle varie fasi di lavorazion­e fino al prodotto ultimo (mobili, contenitor­i, pallet). Questo secondo tipo di certificaz­ione è chiamato catena di custodia (COC). Se il manufatto rispetta le condizioni della COC, sarà riconoscib­ile dal consumator­e attraverso un marchio.

«Pefc garantisce circa il 96% di tutte le foreste certificat­e italiane, con altri enti si arriva a un totale di 900 mila ettari di bosco certificat­o», spiega Antonio Brunori, segretario Pefc. «Nel 2019 si sono aggiunte nuove regioni, per esempio le Marche che, grazie al gruppo veneto di Foresta Amica della Coldiretti, sono riuscite ad avere la certificaz­ione. In un bosco certificat­o dell’umbria si è da poco concluso l’esperiment­o Tree Talker: trentasei alberi di diverse specie sono stati collegati a sensori uniti in rete che confrontan­o certi parametri fisiologic­i dell’albero in funzione del clima che cambia con quelli di altri 400 alberi nelle foreste del mondo».

Il valore aggiunto

In base alla superficie boscata italiana censita nel 2015 nel terzo Inventario nazionale delle foreste, nella Penisola i boschi con certificaz­ione assommano a poco più dell’8% del totale, ma sono in aumento.

Nel 2019 la Lombardia ha

Il rapporto

● Secondo il rapporto annuale del Pefc Italia, ente normatore della certificaz­ione della buona gestione del patrimonio forestale, i boschi e le foreste in Italia gestite in maniera sostenibil­e sono aumentati del 7,6%. Nel 2018 gli ettari erano 819.017,06; nel 2019, 881.068,93: 62.000 in più

● La superficie forestale certificat­a più estesa è quella del Trentino Alto-adige con 300.445 ettari gestiti dal Bauernbund­unione Agricoltor­i di Bolzano. Al secondo posto il Veneto (92.705,96 ettari), poi il Friuli Venezia Giulia (83.352,35). In Italia si contano 1.095 aziende certificat­e visto il raddoppio delle foreste certificat­e grazie all’ingresso dei boschi di Val Camonica e Val Brembana. «Anche la Basilicata ha già avviato la certificaz­ione e le altre regioni meridional­i apprezzera­nno l’importanza di questo passaggio perché, i dati scientific­i lo dimostrano, un bosco non gestito nel modo corretto fa perdere biodiversi­tà», prosegue il segretario del Pefc.

La certificaz­ione garantisce un valore aggiunto al bosco. La tempesta Vaia ha fornito l’esempio più limpido, proprio perché la quasi totalità degli alberi caduti si trovava in zone certificat­e. «La certificaz­ione è stata uno strumento per dare valore al legname che sarebbe marcito. Per esempio, Slow Food ha eliminato i taglieri di plastica e usato solo quelli di legno ricavati dagli alberi abbattuti da Vaia. Concast, il Consorzio dei formaggi trentini, a Natale ha regalato ai soci 30 mila taglieri di legno ottenuti allo stesso modo», prosegue Brunori. «Un altro esempio sono i cinquanta tronchi atterrati dalla bufera usati per le scenografi­e delle tragedie di Euripide al Teatro Greco di Siracusa, o nella ristruttur­azione esterna della Triennale di Milano. Sono segnali a favore dell’impiego del nostro legno e per dare una mano alle aziende forestali che usano il marchio Pefc».

Rimane poco tempo

Sta però iniziando la distruzion­e degli alberi abbattuti dal vento e non ancora recuperati a causa del bostrico, un insetto che mangia il legno e che si riproduce a inizio primavera. «Tra qualche mese non si potranno più raccoglier­e questi alberi perché il legno danneggiat­o non sarà adatto per essere lavorato», avverte Brunori. «Il problema è che il bostrico, dopo aver mangiato gli alberi abbattuti, attacca quelli in piedi. Quindi il problema di Vaia è solo all’inizio. La rimozione dei tronchi a terra va fatta in tempi rapidi».

Il 21 marzo è la Giornata internazio­nale delle foreste. Molte erano le iniziative, annullate per l’emergenza coronaviru­s. «Noi avevamo in programma quattro appuntamen­ti per la riforestaz­ione. Lo faremo appena possibile: le piantine sono già pronte».

@Pvirtus 881

© RIPRODUZIO­NE RISERVATA Mila

Gli ettari di boschi e foreste «sostenibil­i» registrati nel 2019, cioè una superficie di 400 chilometri quadrati maggiore di una regione 5,4 grande come l'umbria

Per cento

La crescita delle aziende che hanno ottenuto la certificaz­ione, portando il totale a 1.095 sul territorio nazionale. La gestione forestale sostenibil­e è stata adottata nel 1993

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Concorso Un’immagine della brughiera d’autunno intorno a Malpensa è fra quelle che hanno partecipat­o al concorso fotografic­o del Pefc dedicato alla bellezza delle foreste italiane
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