Almaviva, la cordata hi-tech per Alitalia
Tripi: un progetto per trasporti e turismo. La società già fornitrice della compagnia
Un interesse a sorpresa difficilmente pronosticabile alla vigilia. Una disponibilità a valutare un possibile ingresso nel capitale della newco di Alitalia prima opportunamente nazionalizzata dal governo tramite il ministero dell’economia o di una sua controllata. Almaviva è a capo di una cordata che comprende alcune società informatiche (di cui però non sono chiari i nomi) che valuterebbe i conti della compagnia in amministrazione straordinaria da quasi tre anni e adesso con i ricavi ridotti al lumicino visto il crollo del traffico aereo mondiale. Una manifestazione di interesse che sembra essere costruita con l’avallo della politica in una situazione emergenziale per il Paese con la gran parte degli addetti Alitalia in cassa integrazione e l’attività operativa ridotta al supporto al ministero degli Esteri per il rientro degli italiani all’estero.
Almaviva d’altronde, pur essendo privata il cui azionista è la famiglia Tripi, ha fecondi rapporti con la pubblica amministrazione. È stata ed è fornitrice del ramo di assistenza alla clientela di diverse società partecipate pubbliche, come Trenitalia di cui gestisce anche i sistemi informativi e delle stessa Alitalia con cui ha un rapporto consolidato. L’interesse è per la compagnia per intero, ma è chiaro che la società non ha la patrimonializzazione sufficiente per digerirla in toto. Ma con la nazionalizzazione della compagnia operata dallo Stato si sancisce la trasformazione del trasporto aereo che porta ad un intervento pubblico in gran parte dei vettori a livello mondiale, come sta plasticamente confermando la vicenda Lufthansa in coda anch’essa a Bruxelles per chiudere gli aiuti di Stato.
L’emergenza coronavirus ha in un certo modo chiarito che il Paese, ha detto qualche giorno fa la ministra ai Trasporti, Paola De Micheli, ha bisogno di una compagnia di bandiera non fosse altro per non perdere totalmente la connettività nei confronti del mondo. Alberto Tripi ha confidato che «è un progetto per i trasporti, il turismo e il made in Italy». Ma serviranno mesi per ripartire nell’anno zero del trasporto aereo.
600 milioni di euro i sussidi al trasporto aereo nazionale inseriti nell’ultimo decreto «Cura Italia» di cui usufruirà Alitalia e in teoria anche Air Italy liquidata
I rapporti con la Pa Almaviva ha consolidati rapporti con aziende partecipate dallo Stato