Il coprifuoco secondo De Luca «Feste? Macché controlli Ci mando i lanciafiamme»
La linea dura (anche a parole) del governatore campano
misure non risolvano il problema. Ancora una volta l’italia si è rivelata il Paese del “mezzo e mezzo” o, come dico io, del fare finta». In poche parole il governatore accusa l’esecutivo di non aver avuto polso: «Non si è decisa una cosa chiara. Non possiamo dire “tutti a casa” e poi tenere i parchi aperti o consentire di fare jogging. Non possiamo dire “tenetevi a distanza di un metro” e poi i pub e i bar sono aperti e si fa la movida tutti ammucchiati l’uno addosso all’altro». Insomma, per De Luca bisognava scegliere la «linea dura» dall’inizio perché adesso il rischio è di «trascinarci per mesi questo calvario»: «È grave che il governo non abbia agito con chiarezza prima». E, alzando un po’ il tono della voce aggiunge: «Occorre militarizzare l’italia». Proprio così, «militarizzare», anche se «c’è sempre qualche scienziato pronto a storcere il naso».
Del resto, di come la pensasse, De Luca non aveva mai fatto mistero. Qualche giorno fa aveva affermato: «In Cina un cittadino che aveva violato la quarantena è stato fucilato». Certo il suo non era l’auspicio di seguire le orme di Pechino, ma la scelta di evocare un’immagine così forte non era affatto casuale. Infatti ora il governatore chiede «misure pesantemente repressive». Ma dietro l’atteggiamento di De Luca «lo sceriffo» (come è stato ribattezzato sin da quando faceva il sindaco di Salerno) c’è anche il timore che la polveriera campana esploda: «Chissà che potrebbe succedere se perdessimo il controllo dell’area più densamente popolata d’europa? Ho la sensazione che questo discorso non sia chiaro a livello nazionale». Dunque, militari e «poteri eccezionali alle forze dell’ordine» per «punire chi trasgredisce».
Ma il bersaglio del governatore è anche Arcuri: «Qualche giorno fa avevo parlato con lui e avevo avuto l’impegno che ci avrebbero inviato 225 ventilatori polmonari e 625 caschi. A oggi in Campania sono arrivati 5 ventilatori polmonari. L’impegno che era stato assunto è saltato completamente». E le mascherine?: «Non vi dico per carità di patria quello che ci è arrivato».
Poi è toccato al 20 per cento degli «imbecilli» della Campania prendere mazzate dal loro governatore: «Sento che qualcuno pensa di organizzare feste di laurea. Sappiate che noi mandiamo i carabinieri, ma con il lanciafiamme». Quindi l’appello finale, un po’ Macron, molto De Luca: «Dobbiamo capire che siamo in guerra».
L’italia deve essere militarizzata anche se c’è sempre qualche scienziato pronto a storcere il naso
Gli affondi
Nel mirino il governo anche se ha detto sì all’invio dell’esercito e il commissario Arcuri